Tantillo/Patti Quintet – Rewind

Tantillo/Patti Quintet - Rewind

Musicamdo Records – PIMU004 – 2013




Giacomo Tantillo: tromba, flicorno

Francesco Patti: sax alto

Seby Burgio: pianoforte

Giuseppe Cucchiara: contrabbasso

Stefano Bagnoli: batteria





Sicilia terra di jazzisti, si direbbe, e di giovani promesse. Lo sono Francesco Patti e Giacomo Tantillo, entrambi vincitori per la loro categoria del Premio Massimo Urbani 2012. Giovanissimi, ventenni, decisi e sicuri di quello che vogliono e suonano. Entrambi hanno le corde giuste per diventare dei jazzisti quotati, hanno il suono e una certa sicurezza che li fa sembrare veterani, con anni di esperienza alle spalle. Probabilmente è una caratteristica di chi ha ricevuto un dono dalla natura e diligentemente lo sa mettere a frutto.


In Rewind i due sono alla guida di un quintetto che vede al pianoforte Seby Burgio, al contrabbasso Giuseppe Cucchiara, partner di Patti nello Stefano Bagnoli We Kids Trio, e lo stesso Bagnoli alla batteria, padre orgoglioso e felice dei suoi figliocci. Rewind è un disco che contiene per la maggior parte standard, prova del fuoco per i due talentuosi musicisti palermitani.


I due, con il supporto di una precisa ed efficace sezione ritmica, li affrontano con diligenza e creatività, rispetto e ardire, sintomo quest’ultimo di crescita, di voglia di provare e migliorarsi. Ed è proprio il neo bop di apertura scritto da Tantillo e intitolato I don’t know a mettere a dura prova le capacità di dialogo, le risorse polmonari e l’efficacia degli assolo dei due front man. Dimostrano di saperci fare così come nel brano seguente di Charles Mingus, Duke Ellington’s Sound of Love, una composizione apparentemente semplice ma con coefficienti di difficoltà elevati.


Il disco scorre via piacevolmente, suonato con diligenza, senza strafare, seguendo con deferenza storica i temi ma introducendo qua e là le proprie idee e spunti di gioventù come in You stepped out of a dream, Tijuana Gift Shop, Green Coast, una dolcissima ballad (Mellow) scritta dallo stesso Patti, Tangerine, la dinamica Freeway di Chet Baker e la splendida Retrato em branco y preto di Jobim, che i cinque riprendono in una veste colorata, ricca di sfumature e tristemente sensuale. Enrico Rava, nel commento al disco chiude così: “Un cd che è allo stesso tempo un’opera prima e un’opera matura!”. Non possiamo che essere d’accordo!