Autoproduzione – 2009
Antonello Messina: fisarmonica
Pius Baumgartner: sassofoni, clarinetto
Kalli Gerhards: contrabbasso
Chris von Hoffmann: batteria
Francis Coletta: chitarra
Un titolo appropriato Looking Back: in questo disco, infatti, cinque musicisti (più che altro svizzeri e tedeschi, oltre al nostro palermitano Antonello Messina) si rivolgono indietro, a grandi standard del passato, suonando con passione brani immortali senza la pretesa di dire di qualcosa di nuovo. L’intero sound del disco, in effetti, mette subito a nudo la sincerità dell’approccio totalmente acustico negli intrecci di chitarra e accordion, regalando invitabilmente (sarà banale, ma in tutti i brani è evidente) una patina mediterranea incosueta a grandi classici statunitesi (una su tutte, la rollinsiana St. Thomas). Proprio Antonello Messina e la sua fisarmonica risultano, alla fine, protagonisti del disco, sia per la brillante capacità ideativa negli assoli, sia per la carica malinconica che, pur con poche pennellate, rende costante l’atmosfera di Looking Back. Gli altri musicisti sorregono queste nuances con grande intesa e capacità di adattamento, rendendo brani come Polka dots and Moonbeams, posto in chiusura dell’album, delicatissime ballad d’atmosfera mediterranea, aderendo così da una parte all’estetica del “classico disco jazz” fatto di standard, sia a quella sempre più frequente inclinazione dei musicisti europei a dare una patina, appunto, europea al jazz. Looking Back trova la sua forza nello stare in bilico egregiamente tra l’una e l’altra, così che i suoi quarantasette minuti scorrono fin troppo rapidi, mettendo ancora una volta in particolare evidenza l’abilità, oltre che di tutti gli altri musicisti, del “nostro” Messina.