Lara Iacovini – Right Together

Lara Iacovini - Right Together

Abeat Records – ABJZ 127 – 2013




Lara Iacovini: voce

Steve Swallow: basso elettrico

Paolino Dalla Porta: contrabbasso

Adam Nussbaum: batteria

Roberto Soggetti: pianoforte

Andrea Dulbecco: vibrafono

Giovanni Mazzarino: pianoforte, Fender Rhodes





Come ci si comporta davanti a un disco come Right Together, a un cast di così illustri musicisti? Basta ascoltare Steve Swallow al basso elettrico, al suo andamento chitarristico, alle sue radiose melodie, e dire: sì il disco vale l’acquisto. E poi la Iacovini canta come meglio non possa fare, soprattutto nella struggente Lawns e in Do You Know What It Means To Miss New Orleans, dove la voce è uno strumento aggiunto al racconto di contrabbasso e basso elettrico, un sussurro gentile che narra di mondi e sentimenti.


Sicuramente questo è il disco migliore della Iacovini, più completo rispetto ai precedenti, dove alle musiche di Swallow, Bley, Mazzarino, Harrell e Strayhorn, ha aggiunto i testi, piegati alla sua voce e incastrati tra le note dei compositori. E che dire del fender di Mazzarino in Sail Away di Tom Harrell? Un gioiellino che si lega alla perfezione con le trama del pezzo; per non parlare del cantato di Dulbecco al vibrafono che fa il paio con la voce della Iacovini in quel capolavoro di Strayhorn che è My Little Brown Book. Ma è sin dal brano iniziale, Carnation, dove Swallow cuce melodie con il vibrafono e il pianoforte di Soggetti al ritmo di una bossa elettrica, ci si accorge che Right Together parte bene, ha un ritmo e una melodia accattivante, lo swing c’è e funziona alla perfezione seguendo i canoni di una modernità esecutiva dove ognuno ha da dire la sua restando in sintonia con gli altri. Nussbaum e Dalla Porta sono un corpo unico, un solido binario su cui far scorrere treni di note e parole che rispondono ai nomi di Bug In a Rug, un calipso magnetico, Isfahan, Wrong Together, una ballad sofferta, cantata sulle “punte”, Ladies in Mercedes, un pezzo dinamico con un inizio travolgente di basso/vibrafono/batteria strappa applausi, e Scarante, con la sua dinamica cinematografica, da storia spezzata, carica di nostalgiche visioni immortalate da panoramiche volute di pianoforte. Appropriatevene!