Skirl Records – Skirl Records 023 – 2013
Landon Knoblock: tastiere
Oscar Noriega: sassofoni
Jeff Davis: batteria
Cacaw è il sodalizio formato dal pianista Landon Knoblock, qui all’opera con tastiere e manipolazioni sonore, dal sassofonista Oscar Noriega e dal batterista Jeff Davis. Stellar Power è composto da sette brani firmati da Knoblock e registrati nell’ottobre del 2012 e porta su disco la ricerca di un punto di convergenza sonora tra ispirazioni e riferimenti diversi: la sperimentazione timbrica e le combinazioni tra le derive elettriche delle tastiere e il suono acustico e ruvido di batteria e sassofoni; un discorso musicale dove si confrontano con pari importanza rock e progressive, jazz e avanguardie per un risultato complessivo molto particolare, difficile da rimandare o assimilare a uno qualunque dei generi; l’attenzione, pur nella dimensione destrutturata dei brani, di mantenere i riferimenti melodici e ritmici, di creare una musica leggibile, per quanto spiazzante o di non semplice assimilazione.
Un lavoro spigoloso, informale, radicale. Il punto di forza di Stellar Power è nell’attitudine collettiva mantenuta in maniera costante da Knoblock, Noriega e Davis: anche nelle improvvisazioni, non prende mai il sopravvento in modo eccessivo il singolo, ma tiene banco la voce complessiva del trio. E questo avviene sia in maniera funzionale, per sopperire ad esempio all’assenza del basso, che in maniera “estetica”, per manifestare attraverso l’attitudine collettiva una maggiore consistenza della leggibilità cui si accennava in precedenza. La ricerca degli unisono tra tastiere e sassofoni, gli interventi melodici della batteria a rispondere alle frasi di Knoblock e Noriega,
Se i titoli dei brani e quello dell’intero lavoro rimandano ad un percorso fantascientifico – come ad esempio Replicant Lover, Space Robot Falls in Love, Electro-Darwinism, Neutron Star, Eyes Heart Race, Eating Its Binary Neighbor – la musica si mantiene ben calata in una realtà concreta, pur nella sua visionaria manipolazione di suoni e strutture. Una contraddizione, forse, quella tra spaziali fughe in avanti e terrestri realtà ma che ben individua la volontà del trio di risolvere lo “scarto” tra i diversi riferimenti coinvolti. Lo sviluppo del disco sono in un continuo viaggio di andata e ritorno tra estremi: dalla aggressiva e ritmata apertura di Double Dagger all’eterea libertà di Space Robot Falls in Love, forme estremamente definite e passaggi dove le tre voci prendono strade divergenti, sonorità vintage e moderne, elettriche ed elettroniche, linee filanti e scatti spigolosi.
E, tra le varie combinazioni di opposti, giunge il penultimo brano Eyes Heart Race che contiene nei suoi abbondanti sei minuti una summa di tutti gli elementi compresi dal trio nel lavoro: l’avvio di chiara matrice rock, la chiusura con i feedback degli strumenti, un passaggio libero, urlato e collettivo, una straniante apertura lirica. Stellar Power rappresenta la composizione di situazioni opposte – o, quantomeno, tendenti in direzioni diverse – da parte di tre musicisti naturalmente rivolti alle esperienze delle odierne avanguardie e a rielaborare in maniera non convenzionale le eredità musicali del novecento.