N.EX.T. – N.EX.T.

N.EX.T. - N.EX.T.

Zone Di Musica – ZDM 1302 – 2013




Giuseppe Russo: sax soprano, sax alto, sax tenore, sax baritono

Carlo Petruzzellis: chitarra elettrica, chitarra acustica

Francesco Pierotti: contrabbasso

Valerio Vantaggio: batteria





N.EX.T. (New Experiences Time) è il primo disco di un quartetto dal nome omonimo, capitanato dal chitarrista pugliese Carlo Petruzzellis e comprendente musicisti dell’area di Roma e zone circostanti. Il gruppo è arrivato all’incisione del cd dopo un consistente rodaggio costituito da numerosi appuntamenti dal vivo principalmente in sedi del Lazio. Petruzzellis è anche autore di tutti i brani e rivela la sua predilezione per melodie di un sapore mediterraneo non esibito, ma ben presente nell’anima, nel nucleo centrale di ogni motivo. Accanto a questa scelta stilistica, si avverte la passione del bandleader per i ritmi, le atmosfere soft rock distese e morbide, fra il modello-Pat Metheny e un gusto italiano ben preciso, indubbiamente distaccato dai paesaggi “coast to coast” disegnati dalla chitarra synth più celebre e celebrata al mondo. Proprio la chitarra synth viene adoperata in diverse situazioni, ma non è una opzione prevalente. Più spesso si ascolta un suono elettrico naturale, non camuffato o distorto, adatto a descrivere i climi soffici, levigati dei vari brani.


Il tema viene eseguito spesso in coppia da chitarra e sassofono, poi cominciano gli interventi alternati fra le due voci soliste, sempre innervati negli aspetti peculiari di ogni traccia. Si tratta di un lavoro integrato, scolpito dentro il carattere proprio del pezzo, teso a illustrare compiutamente le sfumature di una composizione, a spiegarne la forma, il tono e a conti fatti a renderne manifesta pure la sostanza stessa. In questo modo di procedere si segnala la grande intesa fra i quattro musicisti. Si capisce subito che, in N.EX.T. ci sono una comunione di idee, di concezioni estetiche, di preferenze analoghe rispetto ai vari generi musicali, non solo riguardo al jazz. Oltre al leader si segnala il contributo di Giuseppe Russo, sopranista dal timbro delicato e dall’eloquio discorsivo. Il suo fraseggio sembra si dedichi a cantare il testo di ipotetiche canzoni, tanto è attento alla personalità specifica dei singoli brani, al loro andamento interno. In tutto il cd compare l’uso dell’intera famiglia dei sassofoni, ma è il soprano lo strumento più utilizzato, in linea con il suono complessivo perseguito dal gruppo.


Francesco Pierotti e Valerio Vantaggio assicurano, a loro volta, un sostegno ritmico monolitico, orientato verso il nu-jazz, cautamente diretto, cioè, nei dintorni di un jazz-rock accogliente e domestico.


Come biglietto di presentazione questo primo disco può servire a far conoscere un quartetto che vuole proporsi sulla scena italiana per mezzo di un sound di mezzo, con le radici, sì, nel Mediterraneo ma con i rami alti rivolti verso le ampie praterie americane. Il tentativo contiene diverse ragioni di interesse, anche se si avverte un qualcosa di un po’ esile, di non del tutto approfondito, in questa operazione. Le composizioni e gli arrangiamenti non brillano per personalità, in fin dei conti..


I N.EX.T. avranno tempo di andare a fondo nella loro ricerca e raggiungere livelli più alti di elaborazione o di rielaborazione. Per il momento occorre, però, ribadire che i quattro sanno offrire una musica comunque piacevole e bene eseguita.