Tweedle – 2013
Maurizio Brunod: chitarra classica, chitarra acustica, chitarra elettrica, live sampling
Nicola Cattaneo: chitarra classica, chitarra acustica
Franco Cortellessa: chitarra a 7 corde classica, chitarra a 7 corde acustica, chitarra baritona
ospiti:
Ralph Towner: chitarra classica, chitarra acustica a 12 corde
Walter Lupi: chitarra acustica
L’Italian Guitars Trio è una nuova formazione che riunisce tre specialisti dello strumento, che non avevano mai inciso insieme. Il promotore di questo incontro è il liutaio Aldo Illotta, valente artigiano piemontese, di cui i tre protagonisti del disco sono affezionati clienti.
Nicola Cattaneo ha esperienze nel jazz d’avanguardia. Ha collaborato con Guido Mazzon e Umberto Petrin, fra gli altri. Ha suonato pure in gruppi di matrice etnica, folk o in ambito classico. Franco Cortellessa ha incrociato la sua chitarra in contesti analoghi, esibendosi fra l’altro con il bassista Santino Carcano e il sassofonista Maurizio Signorino, in situazioni vicine al jazz o in altri ensemble di estrazione accademica, ma non sono mancati gli sconfinamenti nella world music.. Maurizio Brunod è partito dal progressive jazz, come ad esempio Enten eller con Massimo Barbiero, per compiere un percorso a ritroso, riscoprendo il sound latino, il country, la musica dei cantautori italiani e chi ne ha più ne metta, perché il personaggio è di quelli che aggiornano continuamente le loro passioni. Proprio il musicista valdostano è un po’ la punta di diamante del trio. Sono suoi quattro brani su undici e si è dato da fare parecchio anche nell’organizzare il suono complessivo del terzetto. Sono stati identificati, prima di tutto, i ruoli all’interno del gruppo. A Brunod e Cattaneo è spettato il lavoro di solisti, alternandosi nell’esposizione del tema, nel canto e nel controcanto, dividendosi pure gli assoli. Per differenziare il timbro, spesso si sono contrapposte chitarra elettrica ed acustica o classica. Cortellessa, con la chitarra baritono, ha assunto, invece, la funzione del basso elettrico, dell’accompagnamento, in quasi tutte le tracce. Per complicarsi la vita, o per aggiungere carte vincenti all’Italian Guitars Trio sono stati chiamati Ralph Towner, storico leader degli Oregon e il meno noto Walter Lupi, conosciuto fra gli appassionati soprattutto per il suo sodalizio con Mauro Pagani. Towner nobilita con la sua dodici corde Esercizi di stile, il pezzo migliore fra gli undici del cd. Il suo contributo pesa pure in altre due tracce Italian guitars e Stinko tango. Walter Lupi è attivo soltanto nella Plaza del sol, di sua composizione.
Il disco contiene musica universale, indefinibile e priva di etichette Si ritrova, dappertutto, un evidente amore per le belle melodie, felicemente portate avanti e arrangiate con gusto e grazia. Si riscontra in ogni frangente la cura artigianale nel proporre motivi di piacevole ascolto, ma di non semplice costruzione. Questo album d’esordio non è una vacanza creativa, nè un momento di relax per i tre protagonisti. Anzi, sotto una superficie di facile fruizione, si nasconde un’operazione molto attenta a bilanciare gli interventi di tutti, a valorizzare, comunque, il contributo di ciascuno e a produrre un suono complessivo in grado di affascinare non solo i patiti della chitarra, ma di conquistare pure quanti non abbiano familiarità con la sei o la dodici corde. Per arrivare a far quadrare un ipotetico cerchio ci sono voluti tempo e fatica, ma il risultato finale dà ragione delle scelte compiute e degli studi, degli sforzi svolti allo scopo precedentemente esposto.