Foto: Donato Aquaro
Bosso & Pozza: dialogo in jazz al Carlo Felice
Genova, Auditorium Montale Teatro Carlo Felice – 27.12.2013
Andrea Pozza: pianoforte
Fabrizio Bosso: tromba
Nel 2012 la sala Montale del teatro Carlo Felice ha ospitato il duo Andrea Pozza-Enrico Rava. Esattamente un anno dopo, nella stessa sede, ritroviamo il pianista genovese stavolta in compagnia di uno dei più celebrati trombettisti italiani, Fabrizio Bosso. I due si conoscono bene. Hanno fatto parte entrambi del quartetto di Rosario Bonaccorso. È la prima volta, però, che si presentano in coppia. L’auditorium è completamente esaurito in ogni ordine di posti. Quando i due musicisti entrano in scena e cominciano a suonare si capisce subito che si trasmette un’energia positiva dal palcoscenico alla platea e viceversa dal pubblico ai protagonisti del concerto. Pozza introduce, solitamente, il tema e poi lancia gli assoli del partner non limitandosi a fare da spalla, ma riservando per sé una parte consistente all’interno dei brani. Il suo pianismo è classico senza essere classicistico. Suona in modo delicato e meditativo, oppure si lascia trasportare dal ritmo e rivela un’ottima padronanza della tastiera con interventi scintillanti, non fuori dalle righe, sempre ben sorvegliati.Il suo fraseggio è pieno di uno swing più o meno esplicito, comunque attuale, mai datato. Si confronta con il partner in maniera non antagonistica, lo stimola e ne circoscrive l’azione. Bosso è un fiume in piena. Il suo stile è ricco di rimandi alla storia del jazz, dal New Orleans al modern mainstream e oltre. La sua tromba si distende verso gli acuti con irrisoria facilità. Il suo staccato è perentorio e preciso. Ci sono intermezzi in cui si avvertono echi di jungle style proiettati negli anni duemila .È un viaggio istantaneo nel tempo. Il musicista torinese è virtuosistico, senza essere gigione o esibizionista. Sa anche cantare temi con sentimento, utilizzando poche note messe al posto giusto. Si intuisce che i due si comprendono al volo e si divertono, mantenendo alta la concentrazione, nel call and reponse. Si verifica un passaggio di elettricità evidente fra i due poli di attrazione, grazie ad un chiaro interplay derivante dall’empatia e da analoga visione della musica.
Il repertorio scelto riguarda standards come But not for me, In a sentimental mood o Body and soul, originals a firma alternativamente dei due musicisti come Dizzy’s blues o Jellyfish from the Bosphorus.
Gli spettatori, alla fine, non smettono di festeggiare l’inedito duo. È un subbisso di applausi. Come bis, vista la data vicina al Natale, si ascolta una raccolta e augurale versione di White Christmas a suggello di una serata di jazz sicuramente da ricordare.