Aleph – 2013
Rosalba Bentivoglio: voce
Paul McCandless: oboe, sax soprano, clarino basso, whistles
Alberto Alibrandi: pianoforte
Claudio Cusmano: chitarra classica, chitarra acustica
Franz Minuta: vibrafono, marimba
Tocco gentile e vissuta forza interpretativa da parte della vocalist etnea, che può già vantare sidemen e partner di elevato profilo e respiro internazionale tra i quali Art Lande, Steve Swallow, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, e l’ormai ricorrente Paul McCandless, puntualmente operativo nel conferire lustro anche a questa recente incisione che s’articola per morfologie differenziate.
Dalle cellule minimali di Solaria al lirismo dilatato di Last Bloom (co-firmata con McCandless), più incisivo nell’eponima Only Light Blue e magari più arioso ne La voce, di winstoniana crepuscolarità, dall’intimistica, recitativa e abilmente composta In the wind he comes (tra i momenti probabilmente più personali dell’album) ai climi calienti e swinganti de La danza del sole alle polifonie danzanti in Sulle strade dello Zimbabwe, il soundscape procede aggraziato, guadagnando grintose energie scevre da asprezze e aggressività.
Percorso dal discorsivo pianoforte, dalle sortite morbide della chitarra, dalle metalliche liquidità di marimba e vibrafono, scandito dalle levigate asprezze del soprano, dalle declamazioni più ferme e notturne del clarino basso e dalle traiettorie nette dell’oboe, l’album si snoda variegato e stilisticamente coerente, irradiato da influssi paesaggistici e talvolta fiabeschi ma comunque animato e percorso da un personale senso della drammatizzazione.