Egberto Gismonti Solo e Petrella/Guidi “Soupstar” @ Parco della Musica

Foto: da internet










Egberto Gismonti Solo e Petrella/Guidi “Soupstar” @ Parco della Musica

1 Marzo 2014

Egberto Gismonti Solo

Egberto Gismonti: pianoforte, chitarra a dieci corde

7 Marzo 2014

Gianluca Petrella & Giovanni Guidi: Soupstar

Gianluca Petrella: trombone

Giovanni Guidi: pianoforte

Roma, Auditorium Parco della Musica


La prima settimana di marzo regala agli spettatori dell’Auditorium di Roma due concerti molto intimi in cui si può apprezzare al meglio l’arte dei suoi protagonisti. Il primo giorno del mese è di scena una delle più autorevoli figure del panorama brasiliano, il polistrumentista Egberto Gismonti, qui in perfetta solitudine.


Classe 1947, dopo aver studiato per quindici anni musica classica, Gismonti ha successivamente subito il fascino e l’influenza della musica jazz, bossa nova, samba così come del rock, sviluppando uno stile personale che abbatte qualsiasi distinzione di genere. Negli anni Settanta poi iniziò a dedicarsi allo studio della chitarra con il classico strumento a sei corde, passando brevemente ad una a otto per poi riconoscersi al meglio in quella a dieci corde. Ed è proprio quest’ultima la protagonista della prima parte del concerto romano. Qui Gismonti fa davvero sentire tutta l’essenza della sua musica: fin dalle prime battute infatti disegna melodie ricche di note con virtuosismi portati all’estremo, ma con al centro sempre una straordinaria musicalità. Sarà questo aspetto a colpire e meravigliare chiunque assista ad un concerto di Gismonti in un’idea di intendere la musica che l’accomuna con un altro grande maestro della musica sudamericana, quell’Hermeto Pascoal con cui negli anni ha anche felicemente collaborato. Qualsiasi strumento suoni infatti, soprattutto nella dimensione dal vivo, la sensazione è quella che soltanto un’orchestra sia in grado di trasmettere quella moltitudine di colori carichi di potenza e allegria. I brani seguono all’incirca un andamento costante diventando da subito cornici per vorticosi fraseggi e continue sperimentazioni, con l’elemento percussivo sempre in primo piano ed il ritmo gioioso che non lascia equivoci circa l’origine carioca. Il mood non cambia affatto nella seconda parte, quando il musicista abbandona la chitarra per il pianoforte: una favolosa Loro è la prima di una sequenza di brani più dilatati e di più facile ascolto che raccolgono il favore del pubblico in una contaminazione di suoni e sperimentazioni che rende davvero unico un concerto di un artista di assoluto spessore.


Sei giorni più tardi è di scena nell’accogliente Teatro Studio il duo formato da Gianluca Petrella e Giovanni Guidi. I due, forti di una lunga collaborazione in varie formazioni e di una sintonia ormai finissima, danno vita ad una introspettiva esibizione di primissimo livello con una riproposizione del loro progetto Soupstar. Una lunga Disturbing The Peace è il primo brano di una scaletta che vede il susseguirsi di standard, dove spiccano su tutte una intensa Over The Rainbow ed una magistrale Prelude To A kiss, e brani originali tutti in egual misura convincenti. I due musicisti appaiono in serata intendendosi e completandosi a meraviglia in un dialogo che si fa immediatamente serrato: Petrella si conferma immediatamente mattatore in pirotecnici fraseggi che ammaliano, ricchi di classe e gusto, con Guidi, abile sia al piano che al Fender Rhodes, che si preoccupa quasi esclusivamente della parte armonica fornendo un prezioso tappeto tinto di velato free. La formazione ridotta al massimo non consente bluff, con i due bravi nel proporre un repertorio vario fatto di pezzi di media durata dove non mancano momenti di elegante ironia in un interplay continuo davvero notevole. Il talento di un Petrella in gran forma fa ancora una volta la differenza, sia come musicista che come compositore, con i ritmi africani di una sua bella Adis Abeba Calling che chiude un incontro da incorniciare, con la festosa rivisitazione di You Ain’t Gonna Know Because You Think You Know Me perla di un acclamato bis finale.