Walter Beltrami – Timoka

Walter Beltrami - Timoka

re:think-art – re0009 – 2009




Walter Beltrami: chitarra

Francesco Bearzatti: sax tenore, clarinetto

Roberto Bordiga: contrabbasso

Emanuele Maniscalco: batteria




Il trio guidato da Walter Beltrami accoglie in maniera organica Francesco Bearzatti. L’ingresso del sassofonista nella formazione diventa la chiave per entrare nel nuovo lavoro proposto dal chitarrista. Negli scorsi anni, i quattro avevano già calcato il palco in varie occasioni, manifestando una vicinanza estetica che le tracce presenti in Timoka esplicitano in maniera compiuta.


L’estetica del trio si sposta decisamente verso una visione radicale. La musica proposta in Timoka è spesso libera, attenta alla gestione dei suoni e alle combinazioni sonore ottenute dall’incrocio di frasi e improvvisazioni dei quattro. Nel percorso del disco ci sono anche passaggi in cui le linee dei vari strumenti si incontrano per dar luogo a una musica strutturata in maniera relativamente più canonica, Spider ad esempio, o momenti più rarefatti dove la libertà espressiva viene interpretata con minor foga, Thulin, o nell’approccio suggestivo e melodico delle due versioni di Emotions, in apertura e chiusura del disco.


L’influsso, la personalità e le grandi doti tecniche di Bearzatti danno un contributo forte. Come si diceva prima, c’è una convergenza di vedute: se da una parte, la scrittura di Beltrami lascia intendere come abbia composto i brani e stabilito le atmosfere avendo chiaramente in mente la voce di Bearzatti, quest’ultimo, dal canto suo, non solo non si sottrae ai compiti assegnati, ma si cala profondamente nelle logiche della formazione.


Il quartetto disegna, brano dopo brano, atmosfere rigorose, attraversate spesso da cambi di scena repentini, ottenuti tramite tagli netti e realizzati con interventi in solo, come nell’introduzione di Train to Basel o con l’ingresso della chitarra elettrica nell’apertura di Spider. Ma la dimensione generale di Timoka si gioca su volumi contenuti e sulla fragilità dell’incontro delle linee melodiche portate dei quattro strumenti. Ed è forse questo a far risaltare in maniera ancora più forte gli stacchi di cui si parlava in precedenza.


Per arrivare, infine, all’esplosione post-rock del penultimo brano, PPP, dove Beltrami e Bearzatti affrontano con forza sulla base incalzante e giocata con forza sulla scansione del ritmo prodotta da Bordiga e Maniscalco.


Beltrami ha dedicato il disco a Ingmar Bergman e molti dei titoli dei brani sono riconducibili ai film del regista svedese: Timoka è la città dove è ambientato Il Silenzio, Lund è uno dei luoghi de Il Posto delle Fragole, Ingrid Thulin è una delle attrici preferite dal regista, Luci d’inverno è uno dei suoi film.