Previte-Petrella-Salis – Big Guns

Previte-Petrella-Salis - Big Guns

Auand – AU9015 – 2008



Gianluca Petrella: trombone, effetti, melodica

Antonello Salis: pianoforte, Fender Rhodes, organo Hammond

Bobby Previte: batteria





Gianluca Petrella e Antonello Salis formano, da anni, un sodalizio attivo e creativo. Big Guns riporta su CD il loro incontro con Bobby Previte, batterista statunitense, conosciuto sia come attento compositore che come sperimentatore di suoni e improvvisazioni.


Il disco registra una seduta di improvvisazione collettiva: è una fotografia sempre mutevole di stati d’animo, di invenzioni, di tentativi e scommesse. Strumenti e suoni vengono manipolati, filtrati, trattati fino a diventare spesso irriconoscibili; i tre si contrastano e si sostengono, in un gioco sempre libero e senza rete.


La presenza di tre elementi forti, sia dal punti di vista carismatico che sonoro, è il fulcro di Big Guns: il dialogo a tre svincola i protagonisti dal sacrificio necessario e costante per le improvvisazioni degli altri. Il lavoro di Petrella, Previte e Salis si lancia alla conquista dei territori aperti da questa situazione: sferzanti e furiose improvvisazioni collettive, frammenti melodici frastagliati da incontri violenti, schegge elettroniche, richiami a generi e sonorità di varia provenienza, alleanze repentine e mutevoli all’interno del gruppo. La totale libertà con cui si muovono i tre ha, come rovescio della medaglia, la dispersione di molti degli stimoli e degli spunti messi in campo: in alcuni passaggi l’atteggiamento democratico e collettivo sfocia in una dimensione prevalentemente anarchica, ma i tre riescono, seppur con qualche attimo di smarrimento, a serrare le fila e mantenere con buona costanza il pallino delle operazioni.


Di sicuro interesse è l’impasto dei suoni. Sulla naturalezza acustica di pianoforte, tamburi, e trombone si innestano le modifiche sonore, la preparazione degli strumenti, i filtri elettronici, l’uso di Fender Rhodes e organo Hammond: si crea così un percorso multiplo, animato da contrasti stridenti e aperto alla sovrapposizione di atmosfere, che porta alla definizione di un vocabolario che tenta di utilizzare tutte le potenzialità insite negli strumenti – sfruttando sia i suoni usuali che quelli ricavati dall’urgenza sperimentatrice dei tre. Una ricerca radicale che attraversa tutta la seduta di registrazione e che ne diventa, in diversi frangenti, la principale chiave interpretativa.