Abeat Records – ABJZ 062 – 2009
Elio Amato: pianoforte, Fender Rhodes
Alberto Amato: contrabbasso
Loris Amato: batteria
Ancora una riuscita prova discografica per i tre fratelli Amato, che per l’occasione si concentrano interamente sul classico organico del piano trio, a meno di un brano in cui compare il Fender Rhodes. Impossibile non notare fin da subito l’imperiosità che contraddistingue il fraseggio degli strumentisti; in particolare questo risulta evidente nel primo brano, che attacca, come dice Franco Fayenz nelle note di copertina, in medias res: in Magic Source in effetti Elio Amato si avvinghia ai tasti del suo pianoforte introducendo uno stile energico e vigoroso, per quanto mai concentrato sul solo aspetto percussivo, che lo accompagnerà per tutto l’album. Sembra quasi far da contraltare a questo brano la bella riscrittura di Libertango di Astor Piazzola, intitolato Astor: il tema è stato leggermente modificato, esaltandone alcune sfumature melodiche, e alcuni incastri ritmici danno a Alberto la possibilità di sfoderare un approccio al contrabbasso quasi ancor più aggressivo di quello del fratello ai tasti neri e bianchi. Più leggero Loris con il suo swing trascinante, pulito e spesso un po’ in sordina, risposta perfetta allo stile dei primi due.
Time Pieces for Piano si snoda dunque attraverso dieci numeri, interamente autografi, nei quali emergono i vari riferimenti musicali del trio, che, al di là dei grandi maestri del mainstream ai quali fa riferimento, che non vale neanche la pena di citare, non nasconde certi riferimenti più marcati alla contemporaneità, con atteggiamenti di tanto in tanto particolarmente accattivanti, tra i quali però non mancano le strizzate d’occhio a un certo free, forse presente soprattutto nell’articolazione della mano sinistra di Elio; ma può essere solo una nostra impressione. Al di là di questi elementi, comunque, il disco testimonia un ulteriore grado di maturità del piccolo ensemble, non certo nuovo sulla scena del jazz italiano: l’Amato Jazz Trio ha confezionato un disco di ottimo livello, che non mancherà di convincere molti ascoltatori (anche dal vivo) e di insegnare qualcosa ai musicisti più giovani, soprattutto in fatto di interplay.