Roberto Zanetti Trio – Minor Time

Roberto Zanetti Trio - Minor Time

Dodicilune Dischi – ED323 – 2014




Roberto Zanetti: piano

Pietro Tonolo: sax tenore, sax soprano

Luca Pisani: contrabbasso

Massimo Chiarella: batteria





A volte alcuni musicisti hanno bisogno di tempo per arrivare all’attenzione di un pubblico più vasto, i motivi sono più vari. Roberto Zanetti fa sicuramente parte di questa categoria. Il pianista veronese, classe 1957, si propone al grande pubblico con questo album per l’etichetta pugliese Dodicilune complice anche la presenza del sassofonista Pietro Tonolo. La freschezza e la gioia di questo lavoro sono impareggiabili: oltre alla sua esperienza di musicista di didatta e di insegnante si colgono a piene mani l’umiltà e il grande trasporto con cui è scritto e interpretato ogni brano. C’è verità, cuore e semplicità nelle nove tracce, otto delle quali scritte dallo stesso Zanetti.


Un filo rosso sottende il progetto, tutte le tracce, infatti, sono scritte in tonalità minore, una scelta fortemente voluta che, come ricorda lo stesso autore in un’intervista, non è da collegare solo ad un fattore musicale. L’idea è di ribaltare la famosa locuzione latina «ubi maior minor cessat» ponendo l’attenzione sul fatto che “il minore” possa prima o poi prevalere. In un momento di recessione e di crisi, anche musicale, l’augurio è che non siano sempre i soliti noti a prevalere.


I riferimenti musicali primari si colgono a pieno: Thelonious Monk e Duke Ellington. C’è una solidità e compostezza nelle composizioni di notevole intensità. I temi sono quasi classici, molto puliti e si avvalgono di due ottimi compagni di viaggio: Chiarella e Pisani a cui si aggiunge Pietro Tonolo. L’interplay è forte e, come ricorda sempre Zanetti, la cantabilità di Chiarella e la capacità di Pisani far “quadrare” i brani è stata essenziale.


L’album si apre con Waltz Experience in cui il suono del piano è cristallino e vivace e il groove si coglie a piene mani. Tonolo al soprano è di un’eleganza esemplare. In the Heaven è un brano tradizionale che viene usato durante i riti funebri e che viene arrangiato con accordi aperti, sfruttando l’uso del basso continuo. In Guadalupe Chiarella scatena tutta la sua fantasia sulle pelli in un brano che ci riporta al Sudamerica. Big Apple è un brano dal sapore modale dedicato alla città di New York e scritto, curiosamente, nel 2001 poco prima degli attentati dell’undici settembre. Successivamente ai tragici avvenimenti Zanetti introdusse un preludio di otto misure.


Il compositore veronese sa guardare con sguardo attuale alla tradizione jazzistica perché come ricorda lo scrittore Marcel Proust: «l’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi».