Torben Snekkestad / Barry Guy – Slip Slide and Collide

Torben Snekkestad / Barry Guy - Slip Slide and Collide

Maya Recordings – MCD 1401 – 2014




Torben Snekkestad: sassofoni, tromba ad ancia

Barry Guy: contrabbasso






Non appaia ostentata quanto “liberamente costrittiva” la dichiarata durata dei tredici brani, tutti estesi nella lunghezza di due minuti e sedici secondi: l’improvvisazione-bonsai può vivere e librarsi in momenti anche di più critica miniatura, né il programma semi-cronometrico potrebbe generare disagio in un vecchio e sempre energico leone quale il britannico Barry Guy; qualora peraltro il giovane partner norvegese non richiamasse troppo alla mente, lo stesso vanta un’attività in rapida affermazione, ultimamente coronata da una partnership in trio con l’indubitabile Jon Balke.


I titoli sulla carta non difetterebbero per arricchire le gesta di un certo, fisico e impulsivo camerismo free, che ha già segnato la dualità ance-corde iperbasse come piccolo canone a sé incarnatosi, a zonzo nei decenni, in coppie creative dai già storici Zusaan Fasteau-Donald Garrett fino alle più recenti accoppiate come Joëlle Léandre-Akosh Szelevényi, sorvolando sull’episodico duo Garbarek-Vitous nel metafisico e violento Atmos.


Il presente, enorme Barry Guy, storico partner di Evan Parker, si era di suo già recentemente prodotto in un’analoga tenzone col talentuoso sassofonista Liudas Mockûnas, mantenendo sempre piuttosto vivo il senso dell’istantanea scoperta: nell’ennesimo duello la circoscritta estensione delle libere camere sonore non sortisce però asfittica, ancor meno sminuita espressione, vi è a sufficienza il tempo, il modo, e variamente il “luogo” per far passare in successione organica armonici di profonda, solenne risonanza pianistica e figurazioni scultoree da parte del basso in assortimento a più animalesche vocalizzazioni e onomatopeiche collisioni da pet-shop da parte delle ance.


Giocando a pelle scoperta, e sfrondando la guardia formale della comfort-zone dell’appiglio scrittorio, le architetture immaginifiche e istantanee sono condotte con pieno investimento fisico da assertive correnti di una creatività che non ha dismesso il gusto dello stupore e del rischio creativo.


«Isole di creatività e risoluzione, in un’affiliazione giocosa» secondo le premesse, Slip Slide and Collide offre materiali di bruciante vitalità, lungo un organico cimento, che in complicità mantiene aperti, e all’occorrenza allarmanti, i confini e i contorni del (probabilmente) non-genere.