Foto: La copertina del disco
Le nuove produzioni di Davide Merlino.
Davide Merlino è un musicista attivo nel campo della didattica e, contemporaneamente, nell’allestimento di una serie di progetti di diversa tipologia, tutti ben caratterizzati e dotati di sicuro interesse. Recentemente ha fondato una casa discografica, la Floating forest, sfidando le cassandre che preconizzano da tempo la fine del cd e del supporto fisico legato all’ascolto. Con testardaggine e amore per l’oggetto in sé, l’artista piemontese è andato dritto per la sua strada, cercando di smentire i profeti di sventura. Innanzitutto ha puntato su una veste grafica particolare. I dischi, infatti, sono racchiusi in una copertina di carta ruvida ornata di disegni essenziali e contenente poche note informative. La confezione è spartana, ma originale e costituisce un sistema ingegnoso per farsi riconoscere a prima vista nella marea di proposte presenti sulla piazza.
Uno dei primi album pubblicati dalla nuova etichetta è Space frogs e documenta l’incontro fra il vibrafonista verbaniano e Pasquale Mirra, uniti in un duo denominato Vibraphonic. I due, apparentemente, si trovano su sponde opposte. Mirra è il partner privilegiato di Hamid Drake e ha fornito il suo apporto in parecchie incisioni dell’avanguardia italiana, da diramazioni del collettivo Bassesfere a collaborazioni con tipi come Bittolo Bon o Beppe Scardino. Merlino è la mente di Mu, prima di tutto, uno dei gruppi più ruspanti e incisivi del nu jazz italiano. Il colloquio fra la strana coppia avviene sul campo dell’invenzione estemporanea ed è plasmato sull’ascolto vicendevole. Le introduzioni dei brani spesso pescano in climi informali e indefiniti. L’evoluzione successiva ha accenti melodici, ricchezza ritmica e la dose necessaria di note sincopate. È un dialogo fra due jazzisti, in fin dei conti. Per movimentare lo sfondo delle sei tracce i due solisti utilizzano con parsimonia oggetti di vario tipo, a testimoniare la loro natura e indole, prima di tutto, di percussionisti. Il cd mantiene, in sintesi, quanto promette offrendo una cinquantina di minuti di una musica incantata e vibrante, delicata e vivace.
Go out del Percussion quartet succede a Frammenti del Percussion trio, licenziato nel 2012. La formazione è leggermente cambiata. Oltre al leader e a Giorgio Borghini, sono entrati nel gruppo due allievi di Merlino, Andrea Cocco e Davide Broggini. Non è più della compagnia, invece, Brian Quinn..In questo ambito si può apprezzare la vena legata all’Africa (dove tutto ebbe inizio) del musicista del lago Maggiore. È una sorta di ritorno alla semplicità delle origini, per mezzo di una iterazione di frasi esposte da vibrafono e marimbassa su cui si inseriscono le voci di batteria e altri strumenti battuti o sfiorati per sottolineare certi passaggi e comporre, complessivamente, un affresco timbricamente determinato. Si possono cogliere in qualche brano riferimenti alla stagione del progressive, ma è una naivitè consapevole e insistita a rappresentare il punto di partenza e di approdo di tutti i pezzi. Go out rappresenta, a conti fatti, un passo in avanti rispetto alla prova precedente, Frammenti
Waikiki dell’Orchestra di percussioni Waikitus è il disco d’esordio di un ensemble di sole percussioni. I protagonisti sono, accanto a Davide Merlino, deus ex machina di tutta l’operazione, suoi allievi e partners abituali. I brani sono tutti di Lorenzo Erra, personaggio poliedrico con un curriculum che comprende cooperazioni con jazzisti, musicisti classici e pop. Proprio la struttura compatta, monolitica delle composizioni, malgrado la difformità delle fonti ispiratrici, provoca una certa rigidità nell’esecuzione. L’improvvisazione, cioè, è ridotta al minimo sindacale. Si colgono richiami a elementi folk, echi orientaleggianti, atmosfere da festa contadina sull’aia, marce ariose e festose. Il contenuto è curato nei minimi dettagli, anche troppo meticolosamente e questo, forse, costituisce un freno allo sviluppo di possibili intuizioni individuali in grado di deviare il percorso dalla via maestra per renderlo più incerto e avventuroso.
Tre dischi piuttosto dissimili, ma con il marchio di fabbrica di Davide Merlino, artista di qualità, dotato di entusiasmo e coraggio che si prodiga con tutte le sue forze per resistere in quest’epoca di congiuntura culturale ed economica con produzioni sempre più che raccomandabili.
Vibraphonic – Space Frogs
Floating forest – #FF0002 – 2014
Pasquale Mirra: vibrafono, oggetti
Davide Merlino: vibrafono, oggetti
Percussion Quartet – Go Out
Floating forest – #FF0003 – 2014
Davide Merlino: vibrafono, glockenspiel
Davide Broggini: marimbassa, campane tubolari
Andrea Cocco: batteria, melodica
Giorgio Borghini: percussioni, gong
Orchestra di Percussioni Waikiki – Waikitus
Agner – 2013
Lorenzo Erra: compositore
Elenco dei componenti, impegnati ognuno in diversi strumenti a percussioni
Davide Merlino, Filippo Ferruggiara, Giulio Tosatti, Nico Aymet, Pietro Marone, Lisa Odelli, Loris Mazza, Andrea Cocco, Carlo Attolini, Davide Broggini, Alessandro Dell’Aglio, Giorgio Borghini, Riccardo Chiaberta, Mauro Pelletti, Gianmarco Geraci, Paolo Dezuanni, Carlotta Bertolucci, Annalisa Finotto, Evita Polidoro, Giuseppe Ferraro, Alessia Berltrami