Piero Delle Monache – Aurum

Ulteriore conferma dello spessore del musicista e della bontà delle sue scelte e dei suoi progetti, Aurum (inciso per Parco Della Musica) si palesa all’ascolto come un prodotto musicale di classe superiore, espressione delle migliori fra quelle che il jazz nostrano possa esprimere di questi tempi. L’impressione che se ne ricava è quella di un “combo” di musicisti eleganti, consapevoli, in piena sintonia, mai sopra le righe ed esenti dalla necessità di dimostrare una bravura sostanzialmente insita in ciascuno di loro. Delle tredici tracce disponibili su questo cd (con un ultimo brano, Marts, in versione moderatamente “dub”) è difficile sceglierne una che possa estrapolarsi da un percorso molto coeso. Ma ascoltare l’elegantissimo ed irresistibilmente ritmato incedere di La Festa, con gli strumenti in perfetto interplay e in sincopata ed armoniosa alternanza di brevi assolo è un vero piacere.


Così come un effetto evocativo, nostalgico, profondamente legato ad una cultura non solo musicale tipicamente italiana deriva dalle note di Un giorno Come Un Altro, con le tastiere di Giovanni Ceccarelli in primo piano. Tutto il lavoro mantiene comunque livelli qualitativi molto alti, dando l’impressione di essere stato creato in grande relax, con notevole armonia e mettendo al servizio di un obiettivo comune le non comuni capacità di cinque ottimi musicisti. Delle Monache sugli scudi nella maggioranza dei brani coni suoi soprano e tenore, senza mai togliere spazio agli altri. Mauro Campobasso e le sue chitarre a creare un sottofondo sonoro di efficacia pari alla discrezione.