Foto: Fabio Ciminiera
Avishai Cohen New Trio @ MiTo Settembre Musica
Torino, Teatro Colosseo – 12.9.2014
Avishai Cohen: contrabbasso, voce
Nitai Hershkovitz: pianoforte
Daniel Dor: batteria
Lo scorso venerdì si è svolto a Torino uno dei concerti più attesi della rassegna MiTo di questa stagione: Avishai Cohen e il suo new trio si sono esibiti per due ore in un concerto memorabile al Teatro Colosseo. Avishai Cohen, contrabbassista israeliano che vanta ormai una ventennale carriera che lo ha portato negli ultimi anni ad un successo se non altro inusuale per il genere, è salito sul palco insieme al pianista Nitai Hershkovitz – con il quale ha inciso in duo Duende (Parlophone, 2012) e l’ultimo album Almah (Parlophone, 2013) – e con Daniel Dor alla batteria, la novità di questo new trio. Il repertorio proposto spazia tra le composizioni di Avishai Cohen, che ha ottenuto il consenso del pubblico anche tra i non jazzofili proprio grazie alle sue doti compositive e al suo spiccato senso melodico: nei suoi brani infatti mescola sapientemente ritmi dispari, scale orientali, cambi di tempo e molto altro, creando però melodie facilmente fruibili e adatte ad ogni tipo di ascolto. La complessità ritmica, armonica e formale rimane così in secondo piano, lasciando in primo piano il lirismo melodico. Il jazz di Avishai Cohen è un jazz moderno che guarda solo da lontano alla tradizione afroamericana, mentre assorbe sonorità europee e orientali e miscela culture anche lontane che rivisita creando brani dal respiro popolare. Non ci si stupisce quindi che verso la fine del concerto tra il pubblico qualcuno chieda a gran voce i brani più amati, dimostrando una vasta conoscenza del suo repertorio compositivo, cosa decisamente non frequente in ambito jazzistico.
La cifra stilistica di Cohen si esprime al meglio all’interno della formazione del trio, che in questo caso, seppure nuovo, appare ben rodato e con un alto grado di interplay. Il pianismo di Hershkovitz, lirico ma nei momenti più intensi dotato di un potente swing, spesso si accontenta di stare in secondo piano, combinando sullo sfondo le armonie con maestria. La batteria di Dor invece propone una ricerca timbrica attenta: nel brano Seven Seas si esibisce in un lungo solo esplosivo accompagnato dall’ostinato ritmico del piano che lascia il pubblico notevolmente colpito. Avishai Cohen ricopre sempre il ruolo di leader dando vita ad una sua personale concezione del trio. Nei suoi assoli conferma la sua accentuata predilezione per la componente melodica, che supera di gran lunga la ricerca ritmica. Verso fine concerto Cohen canta un paio di brani della tradizione sudamericana: Avisale A Mi Contrario / Vamonos Pa’l Monte e Alfonsina Y El Mar, pescando un’altra volta da repertori disparati e proponendo una musica del Mondo.
Qualche prevedibile momento di tensione, a causa della nazionalità del trio interamente israeliano, si è verificato all’ingresso del teatro, dove un gruppo di attivisti pro Palestina invitavano a boicottare il concerto: ad Avishai Cohen era stato precedentemente chiesto di schierarsi in merito alla questione israelo-palestinese, cosa che ha rifiutato di fare. Qualcuno ha tentato anche durante il concerto di ottenere una sua opinione gridando tra un brano e l’altro. Cohen ha ignorato le grida, ma in alcuni momenti ha preso la parola per parlare di fratellanza, amore e comunione tra i popoli: in poche ma sofferte parole ha affermato quanto la questione palestinese gli stia a cuore e ha ribadito l’importanza della musica come momento aggregativo di amore e condivisione.
Il concerto si è concluso con il brano più celebre di Cohen, Remembering, e con la sua versione di Besame Mucho contenuta in Adama (Stretch Records 1998), il suo primo album da leader.