Francesco Cusa Skrunch – Body-Soul-Spirit

Francesco Cusa Skrunch - Body-Soul-Spirit

Bunch Records – 2014




Francesco Cusa: batteria, elettronica

Paolo Sorge: chitarra

Lino Costa: chitarra

Carlo Natoli: chitarra baritona

Emilio Galante: flauto

Luca Lo Bianco: contrabbasso





Body-Soul-Spirit è la nuova manifestazione di Skrunch, una delle tante creature di Francesco Cusa. Ed è il quarto disco della formazione dopo altri tre lavori, vale a dire Psicopatologia del Serial Killer, L’arte della guerra e Jacques Lacan, the true musical story.


Numeri scanditi da voci meccaniche disegnano l’ambientazione futuribile e futuristica della musica prodotta dal batterista e messa a disposizione dei suoi compagni di viaggio. La dimensione fortemente unitaria e connessa delle tracce rendono in tutto e per tutto Body-Soul-Spirit un unicum, una suite complessiva costituita da otto capitoli. Sembra di addentrarsi all’interno di una vera e propria distopia, nelle atmosfere descritte da alcuni dei romanzi e dei racconti di Orwell, Huxley, Bradbury o Dick. Sono tanti gli elementi che portano in questa direzione: colori scuri, linee di basso ostinate, un lavoro sulle manipolazioni sonore coerente con gli assunti narrativi del disco, repentini cambi di scena, un forte impatto chitarristico, l’approccio della batteria energico e virato spesso verso una “grammatica” vicina al rock.


L’estetica musicale guarda spesso al rock e in particolare al progressive di inizio anni settanta. Il disegno ritmico e le ambientazioni sonore ne richiamano spesso i presupposti: la presenza del flauto diventa, poi, una cifra fortemente caratterizzante in tal senso. Allo stesso modo, nel vocabolario si ritrovano di tanto in tanto tracce di jazz elettrico e riflessi dei lavori di realtà come M-Base.


L’operazione compiuta da Cusa è nella rielaborazione dei tanti spunti per dare corpo alla vicenda musicale raccontata in una Body-Soul-Spirit. I vari riferimenti vengono utilizzati dalla band secondo l’attitudine jazzistica dei singoli interpreti. Il discorso, così, si amplia attraverso l’interplay e le improvvisazioni in una ulteriore stratificazione di linguaggi utile per sviscerare i presupposti stilistici della scrittura e completare con forza la deriva post-rock del lavoro.


I numeri scanditi in lingue diverse da voci meccaniche, nelle modalità degli annunci degli aeroporti o delle stazioni, costituiscono uno dei leit-motiv del disco. Una punteggiatura utile per rilanciare improvvisazioni e temi, una scansione capace di dare continuità alla narrazione. Body-Soul-Spirit è, a tutti gli effetti, un concept album partorito dalla poliedrica mente di Cusa, scrittore e agitatore culturale oltre che batterista e band-leader, da sempre attento perciò anche nelle “esternazioni musicali” alle esigenze e agli sviluppi narrativi delle sue opere.