Quartetto Alborada – Ethos

Quartetto Alborada - Ethos

Dodicilune – Ed241 – 2008




Quartetto Alborada:

Anton Berovski: violino

Sonia Peana: violino

Nico Ciricugno: viola

Piero Salvatori: violoncello


Special Guests:

Paolo Fresu: tromba

Rita Marcotulli: pianoforte, voce

Maria Pia De Vito: voce, elettronica

Daniele Di Bonaventura: bandoneon

Angelo Adamo: armonica cromatica








Il quartetto Alborada si muove solitamente in un repertorio che spazia dalla musica barocca a quella del novecento, ma Ethos non è sicuramente il primo progetto che lo vede coinvolto con le musiche improvvisate: dell’anno scorso, tanto per fare un esempio, la sua collaborazione con la cantante Sheila Jordan, al fianco di musicisti come Roberto Cipelli, Attilio Zanchi e Billy Drummond.


Con Ethos il quadro però è certamente quello di una maggiore fusione tra jazz e musica “scritta”: a farla da padrona sono, infatti, da una parte le scritture del novecento minimalista, da Nyman ad Arvo Part (ma anche quando i brani sono autografi la matrice è spesso evidente, nel richiamo a certi lavori di Steve Reich col Kronos Quartet), e dall’altra le improvvisazioni di alcune “star” del jazz nostrano, da Fresu a Rita Marcotulli. Il disco è comunque variegato, e da questi due filoni principali si diramano poi contaminazioni con la musica ispanica (è presente un delicato omaggio a Heitor Villa-Lobos) e altre influenze che contribuiscono a rendere l’ascolto piacevole.


Le tinte pastello di cui è intessuto l’intero lavoro lo rendono godibilissimo e molto atmosferico, ma in realtà bisogna aggiungere che non tutte le tracce riescono a decollare come si vorrebbe, mancando in certi casi decisamente di mordente. Tra le meglio riuscite forse (proprio per l’estremizzazione della contaminazione) risulta Quartetto n° 2 – Tempo III di Nyman, in cui è presente l’elettronica di Christian Orsini, non sempre perfettamente a proprio agio ma che sicuramente determina una voglia di novità notevole e benaugurante. Le premesse ci sono tutte, e siamo sicuri che futuri lavori potranno portare al Quartetto Alborada idee sufficienti per mettere a segno un lavoro maturo e incisivo: sicuramente la strada che hanno intrapreso richiede coraggio.