I Conti Ruggeri Quintet – Cabosong

I Conti Ruggeri Quintet - Cabosong

Philology – W 605.2 – 2007




Tiziano Ruggeri: tromba, flicorno

Carlo Conti: sax contralto

Enrico Bracco: chitarra

Stefano Nunzi: contrabbasso

Andrea Nunzi: batteria





Nel 2005, dopo un percorso che l’ha visti spesso incrociare le loro strade, i romani Carlo Conti e Tiziano Ruggeri decisero di formare un quintetto tutto loro, completato dalla chitarra di Enrico Bracco, il contrabbasso Stefano Nunzi e la batteria Andrea Nunzi. Sassofonista il primo, trombettista il secondo, i due, alla soglia dei loro trent’anni, hanno già un curriculum di tutto rispetto collaborando tra l’altro con le orchestre di Mario Raja, Piero Quarta e del Parco della Musica, nonché portando in giro in diversi club della capitale il loro Conti Ruggeri Quintet. Nel giugno del 2006 i cinque registrano gli undici brani, tutti originali, che compongono il loro primo album, uscito un anno più tardi per l’etichetta Philology.


Il pezzo d’apertura Cabosong, che dà il titolo al disco, ben introduce quel che sarà il filone seguito da qui in avanti e in cui si sente tutta l’influenza del bop americano anni ’50 e ’60 di Blakeyana memoria. Alla scrittura si alternano i due leader, con l’eccezione di Viale Jonio a firma di Nunzi, e quasi sempre sono proprio due fiati all’unisono ad esporre il tema per poi lasciare spazio ai vari soli in uno schema consolidato. Tuttavia la scrittura non colpisce in maniera particolare per varietà ed originalità, lasciando ai brevi temi il solo compito di introdurre le varie improvvisazioni. In questo non è molto di supporto nemmeno la ritmica, troppo relegata ad un semplice ruolo di accompagnamento e con una quasi assenza di interplay tra i cinque. Detto ciò comunque la musica del quintetto non fa fatica a farsi apprezzare già al primo ascolto, risultando pulita ed elegante grazie anche al suono dei due fiati che danno un tocco di freschezza ad un mood gradevole e rilassato. Nulla di particolarmente nuovo, come probabilmente non era nemmeno nelle intenzioni dei cinque, ma un mainstream di facile ascolto che in definitiva suona bene.