Chiara Izzi – Motifs

Chiara Izzi - Motifs

Dot Time Records – DT9026 – 2013




Chiara Izzi: voce

Andrea Rea: pianoforte

Nicola Corso: contrabbasso

Gino del Prete: batteria






Motifs è il debutto discografico di Chiara Izzi, giovane cantante già proiettata verso una brillante carriera internazionale grazie all’attenzione che ha ricevuto da molti nomi prestigiosi (tra cui Quincy Jones, Bobby Watson, Lars Danielsson e molti altri) e grazie al primo premio che si è guadagnata al concorso del Montreux Jazz Festival 2011. In questo suo primo lavoro discografico affronta con padronanza un repertorio molto vario: dagli standard della tradizione americana (I Get A Kick Out Of You, It Had To Be You, My Shining Hour e Deep in a Dream), al repertorio cantautorale genovese (Il pescatore di Fabrizio De Andrè), dalla musica brasiliana (Travessia di Milton Nascimento) a brani originali di Quincy Jones (Stockholm Sweetnin’) e Javier Girotto (El Cacerolazo), completando con un suo brano originale (Another Day) e alcuni suoi arrangiamenti (Cantabile di Petrucciani e Segni Del Tempo, composta con il batterista Donato Cimaglia).


La scelta di un repertorio così variegato le rende il merito di essersi messa alla prova con diverse lingue e con brani anche complessi, rimodellandoli con una forte impronta personale. La voce di Chiara è limpida, precisa, leggera ed esprime una sicurezza acquisita negli anni con lo studio e la pratica. L’interpretazione risulta un po’ piatta nonostante i brani siano molto variegati e l’improvvisazione vocale rimane spesso ai margini, senza portare a proprio vantaggio i tanti spunti e le suggestioni presenti nel repertorio. Ad accompagnarla è un trio affiatato, animato da una profonda impronta jazz. Poco convincente risulta la sua versione de Il Pescatore (che difficile interpretare i cantautori!), mentre ne El Cacerolazo Chiara Izzi canta il complesso tema del brano all’unisono con il piano con una precisione esemplare.


I brani più riusciti sono forse proprio gli standard, che risultano piacevoli e ben orchestrati. L’impressione complessiva è di un lavoro fin troppo omogeneo, considerando che il repertorio scelto offre spunti molto vari, ma come primo lavoro discografico è ben promettente e Chiara Izzi ha una sensibilità musicale già molto definita e la sicurezza di una professionista.



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