Il consorzio Piemonte Jazz

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Il consorzio Piemonte Jazz


Jazz Convention: Partiamo dalle “fondamenta”: qual è lo stato dei fatti sul quale si innesta Piemonte Jazz?


Giorgio Diaferia: Esiste molta produzione artistica in Piemonte, ma scarsa possibilità di dare una continuità lavorativa a chi opera nel settore della musica improvvisata e del jazz in particolare. Il livello tecnico dei musicisti è molto cresciuto, grazie al Conservatorio jazz ed alle tante valide scuole private. Tuttavia mancano i locali dove suonare, anche per via di normative eccessivamente punitive e difficili da sopportare per i gestori. Occorre anche ricreare la cultura della musica “live”.



JC: Con quali finalità nasce Piemonte Jazz?


GD: Il progetto consiste nella creazione di un brand che rappresenti e promuova le iniziative dedicate al Jazz in Piemonte e territori limitrofi, aggregando le centinaia di associati in rappresentanza dell’intera filiera del jazz regionale: musicisti professionisti, jazz-fans, formatori, promoters, esperti in ogni aspetto della produzione musicale – dal casting alla logistica, dall’amministrazione alla divulgazione mediatica. Il Consorzio si propone come “sistema” del Jazz del Piemonte, promuovendo con il proprio marchio, a livello nazionale e internazionale, la rete degli operatori attivi sul territorio e valorizzando collateralmente il patrimonio culturale, paesaggistico, enogastronomico e produttivo della nostra regione.



JC: Quali sono le realtà coinvolte nel consorzio?


GD: Il consorzio regionale PiemonteJazz è composto da associazioni culturali promotrici di jazz festivals, jazz clubs e attività didattiche orientate allo studio e all’approfondimento del jazz e delle arti connesse. I Fondatori di PiemonteJazz sono musicisti, docenti e promoters che hanno fatto la storia del jazz in Piemonte e in Italia. Hanno voluto il consorzio: Fulvio Albano, presidente e fondatore del Jazz Club Torino; Giorgio Diaferia, presidente dell’Associazione Torino Viva; Diego Borotti, presidente dell’Associazione Jazz Time Torino; Sergio Belcastro presidente del Circolo Caffè Neruda; Pino Russo presidente della Jazz School Torino; Renato Rolla, presidente provinciale ANCoS. All’iniziativa, ha dato fattiva collaborazione Ugo Nespolo, già presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino e ideatore del logo PiemonteJazz.



JC: Nella vostra rete sono presenti soggetti anche molto differenti tra loro per grandezza, obiettivi e storie: come vengono regolati i rapporti interni?


GD: Ogni associazione, indipendentemente dal numero degli iscritti, conta e vota per uno, ma deve essere attiva nel suo settore, con documentazione del lavoro svolto.



JC: In questi ultimi anni, la città di Torino ha messo sul terreno un jazz festival di grande impatto. Qual è il rapporto della rete con il Torino Jazz Festival?


GD: Al momento non abbiamo ancora stabilito alcuna forma di contatto con il Torino Jazz Festival, ma siamo certamente disponibili ad un incontro ed a lavorare insieme.



JC: Le attività di promozione del consorzio passano anche attraverso la produzione di iniziative come Jazz Drops, trasmissione radiofonica che va in onda sulla webradio LDC95. Avete promosso anche altre attività simili? Quali sono le strategie in questo senso?


GD: Riteniamo fondamentale, che il consorzio si doti di un ufficio stampa e di mezzi di comunicazione autonomi. Da questo nasce la nostra collaborazione con la redazione giornalistica www.ecograffi.it che cura un suo giornale web e ci aiuta nella realizzazione dei video per il nostro canale di Youtube. Jazz drops è un importante strumento di comunicazione radiofonico dove i musicisti, gli attori del jazz in Piemonte, anche se non iscritti al Consorzio, trovano spazio ed attenzione. Inoltre riusciamo anche a fare delle piccole performance “live” in studio. La trasmissione va in onda con una pillola quotidiana di 10 minuti e poi tutti i venerdì alle 17 sulla web radio www.ldc95.it e la conducono Lia Passadori e Luca Benedetto. La trasmissione seguirà anche i principali Festival jazz che si terranno in provincia di Torino.



JC: Naturalmente l’argomento centrale in un momento come questo, è la gestione delle risorse economiche. Come vengono finanziate le attività di Piemonte Jazz?


GD: Il reperimento fondi per mantenere l’attività di Piemonte Jazz, deriva esclusivamente dalla quota di iscrizione al Consorzio che è pari a 200 euro l’anno. Siamo fiduciosi che gli enti pubblici, la Regione, il Ministero ed altri enti previdenziali dedicati alla musica improvvisata, possano raccogliere alcuni dei nostri Progetti ed aiutarci attraverso una contribuzione.



JC: In modo speculare, come intendete utilizzare la rete creata per attrarre finanziamenti pubblici e sponsor e come si manifesterà sul territorio e fuori dai confini regionali e come affiancherà le iniziative dei soggetti presenti nella rete?


GD: Il nostro progetto è l’ItaliaJazzLinks e rappresenta una piattaforma di interscambio di visibilità e di attività promossa dal consorzio regionale PiemonteJazz a livello nazionale. Questa piattaforma si articola su due livelli: il primo riguardante la valorizzazione delle realtà aggregate che promuovono la musica jazz in Piemonte, con il consolidamento del brand rappresentativo della rete dei festival, dei club, delle scuole, dell’eccellenza jazz della regione. Il secondo, volto a stimolare, valorizzare e coordinare le iniziative parallele e complementari a livello nazionale attraverso la creazione del network ItalianJazzLinks. Il Consorzio, forte dell’adesione di numerose iniziative di qualità, si è fatto carico individuare il “sistema del jazz” in Piemonte, rappresentato dalla ricchezza di manifestazioni che, lungo tutto l’arco dell’anno e su tutto il territorio, offrono una sorta di percorso, di festival itinerante. Integrando gli eventi nel network, il Consorzio promuove l’attività artistica, culturale e didattica affiancandole alla valorizzazione del territorio sotto il profilo turistico e dei vari settori economici e produttivi. A livello nazionale il Consorzio si fa carico di promuovere la connessione con le analoghe iniziative regionali parallele e complementari. Scopo ultimo del progetto ItaliaJazzLinks è quello di creare una visibilità coordinata del sistema nazionale del jazz italiano.



JC: Infine, visto che siamo all’inizio di un nuovo anno, quali sono i prossimi passi del consorzio?


GD: Il primo passo per l’anno nuovo – oltre ovviamente al lavoro assiduo per la creazione dell’ufficio comunicazione, per la realizzazione di un cd dei Messengers, con vari artisti, per il completamento del sito e per il progetto Jazz Links – è stato l’assemblea generale dei soci del 28 Gennaio, presso il Jazz Club Torino di Piazzale Valdo Fusi, dove c’è stato anche il concerto dei Messengers Piemonte Jazz che per l’occasione si sono presentati con la seguente formazione: Fulvio Albano e Diego Borotti al sax tenore, Luigi Tessarollo al chitarra, Davide Liberti al contrabbasso e Giorgio Diaferia alla batteria.



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