Paolo Angeli – S’Û

Paolo Angeli - S'Û

ReR MegaCorp – ReR PA8 – 2015




Paolo Angeli: chitarra sarda preparata, voce





S’Û rappresenta il più recente capitolo dell’esplorazione compiuta da Paolo Angeli all’interno di quell’infinito mondo espressivo che è la sua chitarra sarda preparata. Registrato a due anni di distanza dal precedente Sale quanto basta, il nuovo lavoro si addentra ancora più profondamente nelle connessioni tra la macchina sonora e le tradizioni dell’isola mediterranea. Concepito come una suite suddivisa in dodici capitoli, S’Û si sviluppa senza soluzione di continuità in una successione estremamente connessa di paesaggi sonori: Paolo Angeli racconta in maniera impressionista la storia della Sardegna, in una esposizione tra mito e concretezza, tra accostamenti sonori trasversali e senso melodico. Alla suite si aggiunge, infine, la bonus track conclusiva Radio Libere.


Il mondo di Paolo Angeli ha una genesi composita. Uno strumento tradizionale arricchito, modificato, stravolto nelle sue modalità espressive ed interpretative: alle sei corde di partenza si aggiungono corde di risonanza, molle, cordiere, effetti, archetti. E, a fianco di tutto questo, quasi al termine del disco, arriva la voce. Un mondo sonoro stratificato, sedimentato nel tempo: lo stesso musicista ne racconta l’evoluzione nell’intervista registrata per Jazz Convention alla fine di agosto del 2014. Una costruzione utile per raccontare in maniera traslata, lirica, onirica, evocativa il rapporto composito con la Sardegna, la sua storia, le sue tradizioni musicali.


Paolo Angeli, in pratica, continua senza sosta a “riprendere” e “tradire” le tradizioni, prosegue in modo costante a interrogarsi sulla reciproca interazione di storia e attualità. Le prime dodici tracce di S’Û raccontano questo: una suite senza interruzioni, compiuta e coerente, un tessuto sonoro ottenuto dall’intreccio dei vari tasselli, ottenuto giocando in modo sapiente con gli ingredienti. Angeli evita sempre il rischio della ridondanza, dosa e lascia entrare con pazienza gli “attori” del suo racconto. La voce, ad esempio, entra solamente in Mi e La, decima traccia del lavoro. Le varie “personificazioni” affidate a suoni ed effetti si collocano con equilibrio nella trama del disco. Una trama realizzata attraverso brani diversi per costruzione, importanza, durata. Temi proposti in maniera completa ed assolti in tutte le loro implicazioni si alternano ad interludi e paesaggi sonori.


La successione sapiente dei diversi elementi e – di conseguenza – delle sonorità scelte per esplicitarli diventa perciò la chiave di un lavoro che trova la sua riuscita proprio nel percorso narrativo. Una costruzione artigianale, concreta quanto eterea, minuziosa e generale al tempo stesso. L’essenza del lavoro risiede nella riduzione alla normalità di elementi che sfuggono da una immediata o scontata riproducibilità, dalla ripetizione meccanica. Angeli suscita, stuzzica, cerca di imbrigliare il suo strumento unico e sempre ricco di sorprese.


Alcuni momenti di S’Û si possono considerare a tutti gli effetti dei punti cardinali dello sviluppo del disco. Blu di Prussia, la già citata Mi e La, le aperture al flamenco di Porto Flavia. La cifra del disco è però la capacità di rendere fluida e coerente la storia, la capacità di dare ad ogni momento un rapporto forte e inscindibile con il risultato complessivo: il tutto per la parte e la parte per il tutto, si potrebbe chiosare. Racconto e mezzi per raccontare – forma e sostanza, se si vuole – diventano un unicum compatto, funzionale al mondo costruito da Angeli con passione, attenzione e urgenza.




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