Jøkleba – Outland

Jøkleba - Outland

ECM Records – ECM 2413 – 2014




Per Jørgensen: tromba, voce, kalimba, flauto
Jon Balke: pianoforte, elettronica
Audun Kleive; batteria, percussioni, elettronica





Outland è il disco di debutto del trio Jokleba (il nome racchiude le iniziali dei tre cognomi dei protagonisti), per l’ECM. Nella loro discografia è il quinto. Dunque, scuderia di prestigio per il trio scandinavo e giusto traguardo per un gruppo che ha sempre proposto una musica fondata sull’improvvisazione e direzionata verso territori impervi frequentati da ascoltatori non comuni e con l’udito allenato alle frequenze dello sperimentalismo elettrico. Outland non si discosta da tutto ciò. Anzi, forse lo estremizza traendo ispirazione dagli scritti di una serie di narratori che vanno da Sylvia Plath a Ken Kesey. L’interesse dei tre è quello di rappresentare ciò che unisce e dissolve le personalità. Le dinamiche mentali che portano all’instabilità, che se si vuole nel disco è data dal suono e dal silenzio, dal rumore e dalla mancanza dello stesso. Per Jørgensen contribuisce con un suono vellutato, inquietante, simil Davis, a erodere le finte certezze di stabilità mai raggiunta. Il resto lo fanno le invenzioni di Balke, e le soluzioni percussive di Kleive, che, a seconda, danno tormento o quiete. Outland, vivisezionato ed estrapolato dalla maniacale tendenza al loop, si dimostra essere un buon viatico per appassionati e devoti dell’improvvisazione pura, quella, per intendersi, che non prevede mediazioni e concessioni ma solo disarmata e indifesa adesione.



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