Salis & Baron – Keys and Skins

Salis & Baron - Keys and Skins






Antonello Salis: pianoforte

Joey Baron: batteria







La gioia dell’improvvisazione più spontanea, l’estro di Antonello Salis e le sottigliezze puntillistiche di Joey Baron si incontrano in Keys and Skins, in un disco che già dal titolo vuole tanto unire quanto contrapporre le pelli della batteria a i tasti del pianoforte.


Può sembrare assurdo accostare l’imprevedibile Salis (tanto per fare qualche esempio: nel disco fa i gargarismi davanti al microfono, canticchia nei modi più disparati, batte il piede e parla) alla raffinatezza di Baron (ricordiamo le sue collaborazioni con Pieranunzi); Eppure niente di meglio per far gustare ciò che può nascere dalla più particolare delle improvvisazioni: un dialogo tra due persone che non vanno d’accordo.

Buona parte del disco, del resto, è costruito a tinte contrapposte: se brani come Eastern sfruttano la preparazione del pianoforte per indagare le possibilità offerte dalle note lunghe e dai suoni sospesi, la successiva Hands for dance mette in mostra un profondo senso del ritmo, con andamenti intensi e coinvolgenti. I due sfruttano tutto lo spazio lasciato vuoto dall’assenza di altri musicisti, muovendosi a proprio agio nelle più disparate direzioni. Spiazzante in questo senso la parte centrale di Worldwide, in cui i due musicisti fanno emergere progressivamente una massa sonora che finisce per saturare lo spazio acustico (in senso figurato), per poi spegnersi nella creativa coda del pezzo.


A momenti più free, come in Soundventure o nella opening-track Agora, si alternano momenti di ironia (i già citati gargarismi di Salis in Short Talk ne sono un esempio), a momenti in cui a farla da padrona è l’intesa tra i due (come nella stupenda e malinconica The travail of passion, una piccola perla lirica nel disco).


Batteria e pianoforte, insomma, più che dialogare si insultano, o quantomeno si prendono in giro, ma da questo nasce un disco sorprendente e fuori dagli schemi. Un esperimento intrigante nelle premesse che si dimostra più che riuscito.