Intakt Records – CD 251 – 2015
Chico Freeman: sax tenore
Heiri Känzig: contrabbasso
Carismatico esponente dell’ancia tenore, declinata in estensive apparizioni concertistiche, una trentina di uscite discografiche personali, varie decine di partecipazioni tra cui rimane abbastanza indimenticata la militanza in una fase delle Special Edition di Jack deJohnette, il quotato Chico Freeman ha costruito con costanza e lavoro la propria forte identità, mai davvero appannata nel panorama degli ultimi decenni.
Prodigio contrabbassistico di natali elvetici e formazione austriaca, Heiri Känzig non è figura di posizione meramente mitteleuropea, avendo militato sulle scene con forti nomi transatlantici tra cui Billy Cobham, Charlie Mariano, gli oregoniani McCandless e Towner, ed in particolare il feeling con il più stagionato confratello si è certamente consolidato militando nel Chico Freeman quartet (insieme ad con Antonio Faraò e Michael Baker) ma i rispettivi talenti individuali costituiscono un legante da spendere, evidentemente ed ulteriormente, in una più concentrata performance in duo.
Non solo dunque per la mutua, attiva collaborazione, The Arrival risuona animata da forte senso del ruolo e segna numerosi livelli di dinamico equilibrio e ed esplorativa parità, registrando comunque in vari modi una posizione apparentemente più energica o quantomeno più esposta dello svizzero, in più occasioni e con grande prodigalità eviscerante il corpo (e l’anima) del proprio “importante” e pulsante strumento, di cui spiccherà il nitore espressivo e la perizia inventiva, tributando piuttosto al valente nordamericano l’abilità a governare più linguaggi mantenendosi una spanna in più nei termini di “forza tranquilla”, arbitrando il dialogo con loquela saggiamente fluida e idiomaticamente estensiva.
Condividendo in tandem una spiccata «passione per il centro di gravità della tradizione del Jazz, purché ad una precondizione: quella della trasformazione», la bruciante e dotta sensualità del fiato di Freeman e i propulsivi impeti delle corde di Känzig animano e articolano un’esperienza multiforme e per vari versi istruttiva, declinando una comunemente ricercata “tradizione in transizione”, che non esaspera derive e dirottamenti dalle matrici, che qui permangono forti, ispirative e mai neglette, nei cui rispetti mirano a resettare la visuale le vedutistiche “finestre sul possibile” e le cordiali “stanze degli affetti” del duo.
Link di riferimento: http://intaktrec.bandcamp.com/album/the-arrival-24bit-44khz