Luca Dell’Anna – Symbiont

Luca Dell'Anna - Symbiont

Auand Records – AU3007 – 2015




Luca Dell’Anna: pianoforte

Danilo Gallo: contrabbasso

Michele Salgarello: batteria






Nell’intervista registrata nello scorso mese di marzo, avevamo colto Luca Dell’Anna dopo l’uscita di Mana e prima della pubblicazione di un disco in piano trio per le Piano Series di Auand Records. Symbiont è il risultato della registrazione effettuata insieme a Danilo Gallo e Michele Salgarello e ci propone una versione trasversale del piano trio. Dell’Anna, infatti, mette insieme tasselli differenti all’interno delle logiche e della grammatica della formazione: classicità e spigoli, aperture libere e “finte” canzoni, dimensione europea e riferimenti ai grandi maestri statunitensi. La composizione del puzzle diventa così la maniera per dare senso ai singoli passaggi: l’accostamento dei brani è la chiave utile al pianista per esporre il punto di vista personale sulle combinazioni e sulle evoluzioni passate attraverso il formato, sulle “gerarchie” e le relazioni che corrono tra gli interpreti storici e i maestri. I vari temi, pur essendo svincolati l’uno dall’altro e vivendo in buona salute di vita propria, permettono ai tre musicisti di esplorare con efficacia uno spettro ampio di possibilità espressive. Il tutto per la parte, insomma, ogni elemento trova maggior senso nell’appartenere al complesso.


Symbiont è un disco estremamente spigliato, suonato da un trio solido, dotato di un interplay naturale e profondo, agganciato in maniera rigorosa alla dimensione acustica del formato e capace di utilizzare la storia del piano trio come punto di partenza per lo svolgimento del suo discorso. In estrema sintesi, senza schiacciarsi sulle prove fornite dai tantissimi predecessori, Dell’Anna, con il contributo importante di Danilo Gallo e Michele Salgarello, “costruisce” un piano trio capace di muoversi su più terreni con agile sicurezza e sfrutta questa peculiarità per cercare – e, in definitiva, trovare – una firma: energia, elasticità, intensità nei tempi lenti, il tutto dosato con misura e con un certo qual gusto per i sapori contrastanti, l’intenzione, vale a dire, di inserire sempre un accento non previsto o meno scontato.


Dalle incalzanti note con cui si apre Symbiont, la title track posta all’inizio del disco, alla dimensione sobria e ieratica della conclusiva Circle Chant, Dell’Anna, Gallo e Salgarello tengono sempre salda la conduzione del lavoro: la misura con cui vengono messi a confronto temi e intenzioni stilistiche garantisce al trio la possibilità di muoversi in maniera libera, pur senza sfuggire alle necessità e alla storia della formazione. La vera attitudine trasversale proposta da Symbiont è la capacità di fare interagire le tradizioni e le nuove possibilità dei linguaggi: l’equilibrio viene raggiunto grazie all’incastro dei vari elementi, grazie alla curiosità di osservare le reazioni suscitate dalle combinazioni, senza cedere alle “tentazioni” offerte dai singoli brani, ma tenendo sempre presente il risultato generale.


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