Caligola Records – Caligola 2188 – 2014
Gigi Sella: sax soprano, flauto dolce alto, flauto dolce soprano
Beppe Calamosca: trombone, fisarmonica
Paolo Scalzotto: basso
Adam Nussbaum: batteria
Il disco si apre con un incalzante omaggio a Gil Evans e alla sua scrittura innovativa il jazz. Un omaggio tutt’altro che episodico e casuale. La seconda traccia (Cold Street), aperta da un’evocativa melodia del flauto dolce riporta ancora alla mente il maestro canadese. L’incedere del trombone di Beppe Calamosca, che dialoga con l’antico strumento, fa venire, infatti, alla mente Las Vegas Tango, uno dei tanti capolavori di Gil Evans, mentre la batteria di Adam Nussbaum evoca atmosfere vagamente orientali.
Nella quarta traccia (Ambiguous Ballade) sono invece il sax soprano di Luigi Sella e l’accordion di Beppe Calamosca ad intessere un bel dialogo su un tema sognante e, allo stesso tempo, quasi austero. Una musica apolide, quindi, in linea perfetta con il nome del gruppo ideato da Luigi Sella, Un jazz solido, profondamente legato alle esperienze dei grandi innovatori ma anche libero di spaziare in territori insoliti, soprattutto dal punto di vista melodico. Per sintetizzare al massimo fondato in modo particolare sul gusto della cantabilità (Autunno, settima traccia del lavoro e le conclusive Days Of Old e Mike Song).
Il disco funziona molto bene e cattura immediatamente. Sella e Calamosca intessono dialoghi pieni di freschezza, alternando momenti di grande lirismo ad altri di abbandono improvvisativo che li porta, talora a sfiorare i territori dell’informalità.
Paolo Scalzotto e il grande Adam Nussbaum sono tutt’altro che una semplice sezione ritmica. Apolide è un gruppo di tutti solisti. Il basso elettrico e la batteria hanno anche una marcata, e piacevolissima, dimensione melodica. Adam Nussbaum fa anche cantare i suoi tamburi, mentre il bassista disegna linee di suono sempre avvincenti.
Sella e i suoi partners volevano proporre un jazz aperto ma fruibile, semplice senza essere per questo manieristico, ricco di melodia senza perdere in robustezza. Ci sono riusciti in pieno.