ECM Records – ECM 2428 – 2015
Gary Peacock: contrabbasso
Marc Copeland: pianoforte
Joey Baron: batteria
Ottant’anni e non sentirli. E questo set ne è la conferma! Una carriera ai vertici quella di Peacock, spesa tra collaborazioni di primo piano, dal free al mainstream all’avanguardia, e manifestazioni da leader. Sempre al top!
Come regalo per il suo compleanno c’è Now This, un disco di vecchie e nuove composizioni frammiste con quelle di Copeland e Baron. Qui si è di fronte a un inconsueto piano jazz trio. Le maglie sono larghe e all’interno delle composizioni i singoli musicisti si avventurano in riflessivi ed enigmatici viaggi dove non si conosce la meta ma solo il progressivo svilupparsi di un’intuizione. I tre provano ad andare oltre il presente, nel tentativo di apportare nuove risorse a una formula, quella del trio, onnivora e assetata di novità. Ecco che Gaia, una ballata dai richiami folk e “vecchio” brano di Peacock suonato in precedenza con Ralph Towner, qui acquista nuova vita. Copeland e Peacock dialogano intensamente tra loro mentre Baron puntella e commenta i loro discorsi con colpi sommessi e accennati rulli di tamburo. Shadows segue silenziosamente e minimale la scia del precedente, mentre This aumenta il tono con accenni di ostinato da parte di Copeland che vengono agganciati dal basso di Peacock e sostenuti con più vigore dai puntelli ritmici di Baron. Peacock si rivela più che mai un contrabbassista dal forte accento melodico. A volte dà l’impressione di “cantare”, come succede nei suoi interventi in risposta alle avventurose e avanguardistiche sequenze di pianoforte di Copeland in And Now, Esprit De Muse (assolo iniziale strepitoso), e nel suo Moor, rimesso a nuova vita dalle invenzioni di Copeland. Noh Blues, scritto da Copeland, è un’intrigante e sperimentale tentativo di saggiare la “tenuta” del blues; mentre Christa, nuova composizione di Peacock, è una balland di estrema liricità che esalta la melodicità del contrabbasso. Vignette ne segue le orme ma con maggiore vigoria e ritmo. Gloria’s Step di LaFaro, viene riletta con vivacità e brillantezza in perfetto equilibrio tra pulsazioni ritmiche e slanci melodici.
Now This termina con una nuova versione di Requiem, brano più volte registrato da Peacock. È la giusta chiusura di un disco eccellente, dove Copeland dimostra di essere un grande e a volte sottovalutato pianista, pieno d’idee e avventuroso, mentre Baron si avvicina sempre più all’eredità di Motian. Per quanto riguarda Peacock, Now This è semplicemente il suo autoritratto. E vale tanto.
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