Jerry Popolo – Optimum

Jerry Popolo - Optimum






Jerry Popolo: sassofono tenore e soprano

Dario Deidda: basso elettrico

Julian Oliver Mazzariello: pianoforte acustico e elettrico

Giampiero Virtuoso: batteria







Ritorno in veste di leader per Jerry Popolo, dopo Soul Eyes del 2003. Il sassofonista salernitano è qui accompagnato da una sezione ritmica consolidata da anni di esperienze sia live che in studio, dotata di grande feeling e in grado di sostenere al meglio la fluidità discorsiva di Popolo. Eccellente, in particolare, il lavoro di Mazzariello, energico e in grado di rendere con grande intelligenza i mood più svariati.


Optimum si presenta come una fotografia dell’attuale stato di maturazione del musicista, che ha trovato (ormai da diversi anni) un linguaggio musicale proprio, fatto di influenze dei grandi esponenti storici dello strumento (uno su tutti, Dexter Gordon) ma anche di una personale ricerca nell’ambito della musica italiana. La musica proposta è in bilico tra l’hard bop di matrice Blue Note anni ’60 e il modale, senza mai cadere nei cliché né dell’uno né dell’altro. In effetti, oltre a ciò, nei nove brani che compongono l’album (tutti a firma di Popolo, tranne Here, there and everywhere di Lennon e McCartney, trattata con grande stile e istinto melodico) entrano influenze da molti generi differenti, dal latin al soul jazz.


Dal canto suo, il suono dei sassofoni è melodico e ricco di groove, nonché dotato di dinamiche profonde e variegate: basti ascoltare Orizzonti per averne un’idea. E’ però soprattutto nella title-track che i riferimenti musicali vengono maggiormente messi in luce: oltre al già citato Gordon, in brani dall’andamento più funkeggiante è impossibile non ritrovare certe ascendenze shorteriane, come in Suspance.


Ormai certi riferimenti a quel tipo di suono hard bop da Blue Note sono fin troppo comuni in Italia, ma per Jerry Popolo quest’idea musicale è solo il punto di partenza per sviluppare assoli intriganti e fortemente personalizzati, spingendo sempre la musica in avanti. Un disco riuscito per un musicista non ancora giustamente valutato.