NoBusiness Records – NBCD 58 – 2014
Howard Riley: pianoforte
“Shamefully neglected”, traducibile con ignominiosamente trascurato, è la media dei giudizi che è possibile raccogliere da parte degli estimatori, probabilmente non numerosissimi, ma si auspica che lo spontaneo compiacimento all’ascolto del grande pianista britannico non sia circoscritto a quegli agli over-50 che ne ricorderanno i carismatici e decisi esordi sulla scena del free europeo anni ’70, insieme a compagni non da panchina (tra cui ad esempio un Barry Guy) di cui non sembra aver riprodotto le fortune e ancor meno le visibilità.
Non poco interesse per il personaggio era riemerso con l’uscita di The Complete Short Stories 1998-2010, il ponderoso e monumentale sestuplo album per i tipi della lituana NoBusiness, label d’attuale rappresentanza che ne ha poi curato il significativo, prezioso e raccolto doppio Live in Vilnius (del 2010), tornando con una certa puntualità con una riproposta dal vivo che ne documenta un’autunnale performance presso la Leicester Jazz House, per ritrovarlo in una felice quanto poliedrica forma.
Quanto al tematico “repertorio” del titolo, esso fa piuttosto riferimento ad un ambivalente approccio verso il medesimo: «Affronto certe esibizioni totalmente senza repertorio, certe altre con e senza, altre ancora (quasi) senza; cerco di eseguire quanto risulti appropriato a ciò che io sento al momento, e sia la serata che il pubblico sono anche di grande influenza.»
Grande la generosità inventiva, dalla spiritata ritmica danzante al profluvio di trovate nelle riletture melodiche, nonché un’energica, salda visione dell’imbastitura armonica, relativamente spregiudicata considerando il richiamo in fondo rigoroso al vincolo aperto della scrittura, che lasciano rivivere le (re)visioni del grande ispiratore Monk (e più a ritroso e nemmeno in filigrana il lascito di Ellington) non rinunciando ai propri, incisivi tratti di personalità.
Lungimirante creativo e spirito solitario, al presente (ed apparente) stato delle cose, il Nostro con grande e coraggiosa coerenza si mantiene alfiere di una drammaticità diversamente intesa ed insieme alacre cantore del più sensibile lirismo della forma aperta, portando a compimento in questo animato live un ulteriore punto – d’arrivo e di stile.