Zancle, un viaggio tra jazz e Mediterraneo

Foto: Fabio Ciminiera










Zancle, un viaggio tra jazz e Mediterraneo

Faenza, Zingarò Jazz Club – 16.12.2015

Serena Ferrara: voce

Luca Dell’Anna: pianoforte

Ivo Barbieri: contrabbasso

Alessandro Rossi: batteria

La musica “messa in valigia” da Zancle rappresenta una miscela varia ed aperta di suggestioni e rimandi. Alcuni snodi e riferimenti costituiscono gli snodi principali del viaggio effettuato dal quartetto composto da Serena Ferrara, Luca Dell’Anna, Ivo Barbieri e Alessandro Rossi: la Sicilia e il Mediterraneo, innanzitutto; l’attenzione per i diversi Sud del mondo e gli aspetti ritmici; la . Il tutto viene tenuto insieme dal tessuto connettivo forte e sempre presente: l’attitudine jazzistica e la capacità di interagire in maniera sempre utile.


Ed è in effetti l’intenzione di intessere un dialogo a quattro voci a partire dai brani, dai racconti mitici e dalle atmosfere evocate diventa possibile grazie alla curiosità di esplorare, al continuo supporto reciproco. La possibilità di muoversi intorno a canzoni – sia un tradizionale come Cola Pisci sia uno standard come Alfonsina y el Mar – per ampliare il discorso con una politica di piccoli passi, stratificando gli interventi, lasciando respirare le melodie, facendo esplodere l’elemento ritmico quando serve, tenendo sempre presente la voce complessiva del quartetto. Se si vuole, si può riprendere la metafora degli snodi usata poco sopra: il quartetto asseconda le proprie curiosità e la necessità di esplorare ma non dimentica – e, di conseguenza, non fa dimenticare, agli ascoltatori – gli snodi appena superati, si lancia in avanti senza gettarsi nel vuoto, cerca sempre di mantenere la coerenza con i passi precedenti.


In questo modo il concerto procede con movimenti costanti ma senza strappi, trasforma l’ambiente sonoro senza tagli drastici ma preparando di volta in volta le basi per l’approdo sicuro delle nuove situazioni. Oltre agli aspetti meramente musicali, anche le presentazioni dei brani e il racconto della leggenda di Cola Pisci, insieme alle introduzioni affidate ai vari musicisti contribuiscono a scandire i tempi di un concerto gestito con buona maturità. Se sono tanti gli ingredienti coinvolti nel percorso, la ricerca di Zancle punta alla convergenza, il bersaglio è un ipotetico “terreno comune” dove far confluire le diverse ispirazioni con l’intenzione di cercare le tante maniere per esprimere gli stessi sentimenti e le medesime emozioni e sviluppare da quel punto il proprio discorso. Attraversare le varie atmosfere in modo fluido diventa una parte integrante dell’espressione del gruppo, il modo per costruire un filo logico nel concerto altrimenti destinato ad accostare semplicemente una collezione di momenti separati tra loro.




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