Jarr Records – 2014
Jens Larsen: chitarra
Søren Ballegaard: sax
Olaf Meijer: contrabbasso
Haye Jellema: batteria
Entro l’ampio bacino di quella fusion odierna che si conforma ai vertici del confine tra e post-bop e post-prog (sebbene sfumati per carattere), con ampie importazioni di confezionamento pop-rock, il giovane collettivo danese-neerlandese si avoca un posto proponendone una propria interpretazione mercé la musicalità, filante ad elettrizzata, in cui si articolano le nove tracce di Looking at the storm.
Album che non ha mancato di colpire le attenzioni di operatori e testate del vecchio continente, dichiara il compiuto rodaggio dei quattro componenti e, per ariosità d’impianto e nettezza delle voci individuali, i materiali di scorrono via in successione filando su una propulsione ritmica che accompagna il percorso con epidermica piacevolezza d’impianto ma senza poi davvero condurre ad alcun porto d’innovazione o saliente creatività: nulla da recriminare davvero sugli onesti musicisti ma manca un preliminare scrupolo di dotarsi di qualche ingrediente innovativo che smarchi il materiale prodotto dalle impantanature del già sentito, scontando l’imparità del confronto con le voci più ispirate e forti dell’animato dutch-jazz, per non dirsi della controparte pop-jazz della penisola nordica.
Dalle lande che hanno offerto natali e basi operative ad un articolato catalogo di personalità (da Lars Danielsson o Trentemøller ad Ab Baars fino al grande Willem Breuker, insomma un eterogeneo e possente palcoscenico di ombre), Træben si mostra certamente all’altezza di quella corrente professionale che negli ultimi anni sta conferendo voce e dibattimento alla neo-fusion, ma ove non si provveda a ingegnarsi per costruire maggior caratterizzazione, il rischio concreto è che la firma del quartetto si dissolva appena dopo la, quantunque non spiacevole, mera esperienza del singolo ascolto.
Link correlato: https://soundcloud.com/traebenofficial