Massimiliano Gosparini & Flavio Massarutto. Jazz Loft

Foto: un fotogramma del documentario










Massimiliano Gosparini & Flavio Massarutto. Jazz Loft

Controtempo 2016. Disco prodotto da Artesuono.

Massimiliano Gosparini: disegno

Flavio Massarutto: sceneggiatura

Bruno Cesselli: pianoforte

Nicola Fazzini: sax alto, sax soprano

Luigi Vitale: vibrafono, marimba

Alessandro Turchet: contrabbasso

Luca Colussi: batteria


È davvero un lavoro pregevole questo libro a fumetti realizzato da Flavio Massarutto e Massimiliano Gosparini. Pregevole per la storia, per la qualità delle tavole e per il disco che lo accompagna, una bellissima colonna sonora che commenta perfettamente il lavoro dei due artisti friulani.


La storia ideata da Massarutto mescola elementi storici e di fantasia. Evoca la vicenda del grande fotografo William Eugene Smith e del suo Loft frequentato da tutti gli artisti dell’avanguardia newyorkese. Smith registrò e fotografò praticamente ogni attimo degli otto anni di vita di quella straordinaria esperienza culturale, documentata poi in un volume e in una grande mostra fotografica. Su questa memoria storica l’autore sovrappone la vicenda, inventata, di un giornalista newyorkese dei nostri giorni, Eric, che indaga su un oscuro delitto perpetrato da un esponente del Tea Party, l’estrema destra del Partito Repubblicano. Fra la fantasia e la memoria storica la storia si snoda su itinerari di autentica poesia jazz (e blues): solitudini urbane, scene di vita della Grande Mela (bellissime le tavole finali che narrano una partita a basket fra giovani neri in un qualche campetto in cemento), la vita degli artisti sempre in cerca di musica ed esperienze, il fascino delle sessions, vicende di artisti maudits. Nella storia compare William Parker, che “interpreta” se stesso. Quando Eric gli chiede che tipo di musica stia suonando, il contrabbassista gli risponde «Musica nuova, fiori… Siii, fiori: musica serena, forte e bella, come i fiori». Questa magnifica frase, che definisce perfettamente il senso di una ricerca artistica non confinata nelle gabbie delle definizioni di genere, fu pronunciata da Parker in una lontana intervista con Massarutto. Il disegno di Gosparini, tutto giocato su colori neri e grigi, immerge perfettamente la storia in questa atmosfera jazz. Sfogliando le tavole viene in mente la famosa frase di Ellington secondo cui «il blues non è altro che una lunga giornata grigia».


Il disco è davvero bello e funzionale alla storia. Giocato su registri che toccano l’hard bop, il free e l’esperienza delle ricerca contempranea è un elemento non rinunciabile della storia. Fra i sei brani va ricordato Tea (Party) for Two, rilettura sarcastica in puro stile mingusiano del celebre standard.


Jazz Loft è quindi una bella opera multimediale, che dimostra a perfezione come il jazz sia ancora un’arte viva e feconda. Il successo che sta riscuotendo è del tutto meritato.