Russian Crossover Project

Russian Crossover Project

Helikonia Records – HKMD1501 – 2016





Alessandro Tomei: sax tenore, sax soprano, flauto

Luca Ruggero Jacovella: pianoforte

Valerio Serangeli: contrabbasso

Alberto Botta: batteria

special guest:

Valeria Serangeli: clarinetto






L’impianto musicale dell’operazione proposta dal Russian Crossover Project è mettere a confronto la produzione dei grandi musicisti russi della seconda metà dell’ottocento e dei primi anni del novecento con l’approccio e le dinamiche tipiche del jazz. Molto più facile a scriversi che a farsi… Anche perché i nostri vanno a misurarsi con temi celeberrimi come la Sheherazade di Nikolaj Rimskij-Korsakov, Una notte sul Monte Calvo di Modest Musorgskij o le pagine da Lo schiaccianoci, da Il Lago dei Cigni o dalla Patetica di Pëtr ?ajkovskij o le Danze Polovesiane di Aleksandr Borodin.


L’operazione, nonostante le difficoltà e le implicazioni che può comportare una “traduzione”, produce un buon risultato complessivo. In primo luogo, va specificato che il quartetto si orienta prevalentemente verso il mainstream jazz: nelle soluzioni proposte si possono ritrovare echi del bop, del cool jazz, delle varie manifestazioni della third stream fino ad arrivare a Dave Brubeck, da una parte, e al latin jazz, dall’altra. Il gusto per la citazione e per l’incastro tematico diventano una chiave per entrare e uscire dai temi con leggerezza e senza troppe forzature. Il meccanismo scelto è quello di “rispondere”, per così dire, ad un tema celebre con un tema originale: una possibile ed ulteriore strettoia al ragionamento, una maniera, invece nella pratica, per sganciarsi dai vincoli imposti dai differenti linguaggi e riuscire a giocare sui richiami e sulle convergenze, su cellule più leggere e, quindi, più facilmente “spostabili”.


La formazione trova perciò proprio in questo la strada per la sua ricerca: punta ad evitare ogni rigidità in un quadro già, come si diceva sopra, tendenzialmente ricco di ostacoli. Come tutti gli ibridi, Russian Crossover Project corre il rischio di scontentare tanto i puristi del jazz quanto quelli del mondo classico. Il materiale di partenza ha una sua connotazione molto precisa e identitaria: lo stesso si può dire della pulsione ritmica, dell’approccio dinamico e degli accenti portati dalla pratica jazzistica. I nostri “traghettatori” puntano a realizzare la loro creatura tenendo saldo il punto di riferimento melodico e tematico proveniente dalla letteratura classica e avvolgendolo con la spinta ritmica e con i movimenti usualmente utilizzati nel jazz. Una soluzione che mantiene visibili i caratteri peculiari dei due elementi messi a confronto e, come è ovvio, influenza in modo significativo l’esecuzione e la pulsione di entrambi.


Il dialogo tra mondo classico e jazz viene ulteriormente arricchito dalla presenza in tre brani di Valeria Serangeli, clarinettista di stampo classico, che affronta come è facile immaginare con una visione del tutto speculare la situazione posta in essere dal quartetto.


L’incrocio tutto sommato fila in maniera scorrevole. Non è certo la prima volta che si tenta un’operazione del genere e, sul repertorio specifico, costituisce sicuramente un riferimento per moltissimi ascoltatori la versione dei Quadri di un’esposizione di Musorgskij da realizzata da Emerson Lake & Palmer nel loro disco Pictures at an exhibition, pubblicato nel 1971. Il vero risultato in queste operazioni è riuscire a far galleggiare ogni episodio e l’impatto generale del lavoro al di sopra della linea di forzatura, se mi si passa la metafora: Russian Crossover Project conduce l’operazione con una combinazione di leggerezza e ironia, umiltà e sobrietà utile a rispondere in maniera il più delle volte funzionale ed efficace agli spunti portati nel lavoro.



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