Fabrizio Savino – Gemini

Fabrizio Savino - Gemini

A.MA Edizioni – AMC003 – 2016





Fabrizio Savino: chitarra

Luca Alemanno: contrabbasso

Gianlivio Liberti: batteria






Fabrizio Savino propone la sua musica attraverso dieci brani dalle atmosfere per lo più delicate, riflessive, pacate. Tutte e dieci le composizioni sono originali e firmate dal chitarrista. Sono gli stessi titoli delle tracce ad indicare cosa andremo ad ascoltare nel disco. Leggero, Everything flows, Emptied, Sighing, When your eyes beyold, The Inception and the End, Speaking of love: una sfumatura malinconica, melodica e introversa, un passo sempre controllato, misurato, sicuro.


Gemini – questo il titolo del disco e del secondo brano della scaletta – è un lavoro realizzato in trio, suonato con grande partecipazione dal chitarrista insieme a Luca Alemanno al contrabbasso e Gianlivio Liberti alla batteria, rispettoso delle dinamiche proprie di una formazione agile ed esigente, morbida e sobria. Il disco si rivolge, però, con continuità alla ricerca di una declinazione personale dei punti di riferimento, alla ricerca di una interpretazione in qualche modo soggettiva del linguaggio e delle sue dinamiche.


Se i punti di riferimento, infatti, affondano in uno spettro decisamente ampio che comprende tanto le tradizioni del jazz e certe esperienze più rilassate e meno muscolari della fusion, quanto il percorso espressivo di Pat Metheny e il jazz europeo contemporaneo. Il lavoro del chitarrista è nell’intenzione di smarcarsi senza rinnegare il materiale preso in esame: l’equilibrio cercato nella rilettura di Savino, Alemanno e Liberti rivisita gli stilemi senza schiacciarsi in modo supino sui passi già percorsi dai maestri, ne tiene conto proprio per andare verso nuove strade. Soluzioni ritmiche e timbriche, accenti e approcci sonori, riff e gestioni armoniche: sono questi gli elementi che i tre musicisti combinano secondo possibilità non sempre solite o consuete e, in questo modo, materiali già consolidati tanto all’ascolto quanto alla pratica dell’interprete prendono accenti personali e, al contrario, soluzioni più spigolose trovano una maniera per essere assimilate con maggiore fluidità.


Come è naturale immaginare, all’interno del repertorio proposto dal trio ci sono anche brani dal ritmo più sostenuto e dall’andamento più nervoso. Il trio continua con coerenza ad indossare la stessa “veste” anche in questi passaggi: Fabrizio Savino mette in luce una regia attenta, capace di dare respiro e intensità al materiale presente nel disco. Senza rivoluzioni, ma interpretando con onestà il filo logico e musicale contenuto nelle composizioni.



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