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Christopher Culpo, l’anima “francese” dei Fresh Frozen.
Faenza, Zingarò Jazz Club – 2.3.2016
Abbiamo incontrato Christopher Culpo, pianista e compositore americano ma da diversi anni di stanza in Francia. Siamo nel backstage dello Zingarò di Faenza, prima del concerto dei Fresh Frozen, di cui Culpo è uno dei leader. L’impressione che dà è quella dell’artista completamente votato alla sua arte, un musicista totale per cultura e passione, nonché un raffinato e curioso esploratore dello scibile.
Jazz Convention: Christopher Culpo, tu sei un musicista americano che vive a Parigi e che ha origini italiane. Raccontaci di te?
Christopher Culpo: Sono arrivato a Parigi per studiare composizione col compositore francese Tristan Murail. Poi poco a poco ho cominciato a suonare, a comporre e a fare jazz. Cioè le stesse cose che facevo in America. Adesso sono francese.
JC: Tu sei un musicista che è partito dalla classica ed è arrivato al jazz o viceversa?
CC: Tutti e due i generi insieme perché mio padre era un fisarmonicista classico, contemporaneo e jazz (bebop). Quindi sono cresciuto con queste musiche.
JC: Le tue radici musicali, sia classica che jazz, quali “miti” hanno come riferimento?
CC: In casa c’era Bach e Parker. Ma anche tutti i grandi come Brahms, Beetoven, Mahler, Schopen, Art Tatum, Bill Evans e tanti altri.
JC: A un certo punto della tua carriera, mentre prima suonavi classica e jazz, hai deciso di dedicarti solamente al jazz…
CC: Si, però il jazz che suoniamo noi è un po’ ibrido anche se questa parola non mi piace tanto. Ci sono parti scritte, che sono come la contemporanea e la classica, e poi ci sono passaggi che sono assolutamente aperti. Quindi facciamo tutti e due insieme.
JC: A questo punto che tipo di jazzista sei? free, d’avanguardia, mainstream… o cos’altro?
CC: Due settimane fa ho suonato con un cantante di Philadelphia jazz, blues e quasi r&b. Adesso faccio avanguardia. È difficile separare il tutto perché è dentro di me, è dentro la mia musica. Dico sempre ai miei allievi che devono conoscere quello che c’è dentro il jazz. È fondamentale!
JC: Tu collabori e suoni con musicisti di diverse nazioni ed estrazione. Come vivi queste esperienze?
CC: È come un viaggio!
JC: Tu hai inciso dischi da leader e con altri musicisti…
CC: Ogni volta che ho fatto un disco era sempre in situazioni dove tutti eravamo leader. Così è più interessante, ci sono molte più idee.
JC: Oggi ti senti un musicista diverso rispetto al passato? Le collaborazioni ti hanno cambiato?
CC: Il cambiamento è continuo. Anche quando suoni con gli stessi musicisti. Ogni volta c’è una trasformazione, un approfondimento.
JC: Tu vivi in Francia. Hai un tuo gruppo lì?
CC: Al momento il mio gruppo principale è in Italia con i Fresh Frozen e Achille Succi. Suono anche la sassofonista irlandese Catherine Sikora, ed ho altre collaborazioni.
JC: Tu sei anche un didatta?
CC: Insegno in una scuola di musica a Parigi che si chiama IMEP (Paris College of Music). Gli insegnanti sono per metà americani, poi francesi e svizzeri. È un conservatorio dove s’insegna a partire dal jazz. Tengo anche un corso di composizione.
JC: I tuoi prossimi progetti?
CC: Spero di continuare a suonare con Achille Succi e Catherine Sikora.
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