Avishai Cohen – Into The Silence

Avishai Cohen - Into The Silence

ECM Records – ECM 2482 – 2016




Avishai Cohen: tromba

Yonathan Avishai: pianoforte

Bill McHenry: sax tenore

Eric Revis: contrabbasso

Nasheet Waits: batteria





Il talentuoso trombettista di Tel Aviv riflette sugli ultimi giorni di vita del padre David e lo fa con un progetto che si schiude come un’epifania joyciana. Le tracce, tutte molto molto fluenti, sperimentano un improvviso risveglio spirituale: si tratta di frammenti sonori ad un primo ascolto di poca importanza che pian piano fanno confluire ricordi e sensazioni che sfociano in un momento cristallizzato di un’intensità totale.


Le atmosfere si fanno rigorose e prediligono la scrittura nella quale Cohen interviene con un lirismo ed una pulizia geometrica rara, ed una particolare capacità nel tessere piccoli quadri musicali: abbozzi, pennellate docili ma nello stesso tempo risolute.


Il silenzio e l’attesa, sono queste le caratteristiche dell’album, si manifestano immediatamente, non raccontano più gli eventi ma si pongono in una totale desistenza, come lo studente protagonista di Un uomo che dorme, il libro di Georges Perec: «[…] sei seduto e vuoi soltanto aspettare.»


Life and Death inizia con uno strepitoso timbro di tromba con la sordina che ci riporta al Miles Davis del passato. Lo scambio è continuo e vivace ma sempre controllato: una pacatezza convulsa che si trattiene e non esplode mai: un’insostenibile leggerezza musicale. Come per incanto gli ultimi due minuti della traccia mutano repentinamente ed un basso ostinato e la tromba accennano, come d’incanto, un piccolo tema che improvvisamente si accartoccia come una foglia secca.


Dream like a Child mette a frutto, oltre a alle doti compositive del trombettista, anche la fantastica presenza del pianista Avishai che, con un tocco classico ed una sensibilità fuori dal comune, citando autori classici come Debussy e Satie, svolge un ruolo primario.


Nasheet Waits segue con inconfondibile saggezza e stupenda intelligenza i suoi colleghi con un drumming teso e di un controllo sconvolgente.


Lo sguardo di questo progetto è al passato ma senza rimpiangere nulla. È un lavoro denso di venature modali la cui intelligenza è quella di avere tenuto una compostezza compositiva degna dei grandi nomi del jazz degli anni ’60.


Attendiamo con impazienza le nuove uscite di questo superbo musicista.



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