Nistos – Soprano(s)

Nistos - Soprano(s)

Label Equipe – LBE 01 03/1 – 2008




Antoine Bost: sax soprano

Michael Castrichini: sax soprano

Carine Bianco: pianoforte

Nicolas Bianco: contrabbasso, composizione

Sébastien Mourant: batteria





Quintetto dalla voce atipica, Nistos unisce la scrittura di Nicolas Bianco e un arrangiamento concepito per valorizzare i registri alti.


Assemblare due soprani può costituire un limite e una sfida: può diventare l’occasione per esplorare, in modo sistematico, alcune sonorità, per complicarsi le cose alla ricerca di nuove soluzioni.


Il lavoro di Nistos sviluppa molte delle conseguenze del lungo lavoro orchestrale condotto dalla Label Equipe Big Band, la formazione ampia che raccoglie i musicisti del collettivo Label Equipe, di cui fa parte la il quintetto. Sia dal punto di vista attuativo che concettuale la scrittura orchestra le parti dei due sassofoni e sonda le possibilità dello strumento. Le due linee vengono così raddoppiate, sovrapposte, scomposte e avvicinano strumenti – e sonorità – tipiche del registro alto: la vicinanza delle due linee compone una sorta di tessuto armonico da parte dei soprani e porta alla luce echi di altre voci e di altre possibilità sonore.


Nistos, come si diceva in precedenza, promana dalla Label Equipe Big Band e delle altre formazioni dirette da Nicolas Bianco. Carine Bianco e Sébastien Mourant sono due tra i più costanti collaboratori del contrabbassista francese: ciò permette alla ritmica di avere un forte affiatamento e un consolidato dialogo musicale e consente di esporre, con un approccio naturale, il materiale articolato e indirizzato in modo tanto specifico alle sonorità del soprano.


La scrittura di Bianco si muove in modo vario e ampio. La sfida imposta dalla presenza dei due soprani, viene giocata con la costruzione di un spettro diversificato di soluzioni: si passa dalle derive liriche – Le manège de Pauline, Le regard de l’ange e Automne – all’esplorazione delle tradizioni del jazz, Anatonale e Lon concerto, affidata al solo pianoforte di Carine Bianco – ai ritmi più sostenuti – Rock Kabyile. Bianco gestisce e governa la presenza dei due soprani con un meccanismo, sofisticato e ben utilizzato nel corso del disco, centrato sulla possibilità di sdoppiare e unire le due linee di sassofono. D’altro canto, ovviamente, Bost e Castrichini sono due musicisti differenti e, per quanto concorrano a creare una voce unitaria, forniscono il loro costante apporto in termini di costruzione armonica, intonazione perfetta e interpretazione solistica. Questo permette di giocare con le separazioni e i raddoppi del suono dei due soprani e la formazione talvolta si maschera da quartetto, con un solista dalle possibilità doppie, e altre volte si avvale delle due linee come un normale quintetto.


Il lavoro sui soprani si interseca con l’attenzione alla composizione di Nicolas Bianco. Nistos è un lavoro incentrato sulle possibilità melodiche, sia narrative che liriche, di un linguaggio forgiato sulla grammatica del jazz e aperto a intenzioni espressive moderne. L’attenzione alla melodia coinvolge tutti gli aspetti della scrittura – dagli appoggi ritmici agli incastri sonori e alle parti di sostegno affidate ai vari strumenti – e permette alla formazione di esprimere in modo sempre compiuto il disegno, lineare e ardito allo stesso tempo, predisposto dal contrabbassista. Il disco si apre, ad esempio, con l’articolata Nistos, vera e propria suite costruita intorno alla risoluzione di alcuni nuclei sonori: il quintetto dichiara, nel brano, le intenzioni e le prospettive che verranno seguite nel resto del disco, gli accenti classici e la solida padronanza del linguaggio jazzistico, l’abilità nell’attraversare i diversi registri e nel mutare l’assetto della formazione. Un’ouverture programmatica gestita con gusto e cura dal quintetto.


Le aperture e i temi dei nove brani presenti in Nistos sono caratterizzati, infine, da un atmosfera aperta e solare; Nicolas Bianco, sia nella visione più lirica che nei brani maggiormente descrittivi, propone un accento positivo e accogliente, una vena che scorre frizzante per tutto il lavoro e mette in risalto le qualità della formazione, impegnata in un’impresa tutt’altro che facile, e la validità della strada scelta da Nicolas Bianco.