Swiss Jazz: Pierre Favre DrumSights – Now

Swiss Jazz: Pierre Favre DrumSights  - Now

Intakt Records – CD260 – 2016



Pierre Favre, Chris Jaeger, Markus Lauterburg, Valeria Zangger: batteria, percussioni






Di notorietà almeno nominale, la formazione all-percussion Singing Drums (ECM, 1984) riuniva per invito del fuoriclasse elvetico Pierre Favre due recentemente scomparse autorità del ritmo, Paul Motian e Nanà Vasconcelos, con il contributo del batterista svizzero Fredy Studer, nello spirito di una celebrazione dell’arte della percussione, che non spersonalizzava affatto i singoli, titolatissimi co-protagonisti e ne cimentava in libertà i talenti, tutti marcatamente riconoscibili nell’estensione del godibile album.


Fra le molteplici iniziative e formazioni facenti capo al Nostro, è almeno quinquennale la frequentazione e fattiva collaborazione con tre giovani confratelli, che trova riscontro discografico in una ripresa di studio di circa un anno fa, in vario modo replica ed omaggio all’ indimenticata esperienza.


Esordendo nella tribalità spontanea ed esplosiva di Again, le prodezze dei quattro si concentrano su un gioco di spazzole non esente da effettistica scenica in Brushes Flock, come nel carattere della successiva, breve Roasting Syncope, con maggior movimentazione di pelli ad alta tessitura.


Coerente alla natura del proprio titolo, Dance of the Feline brulica di misteriosi sentori di giungla e forze animali in agguato, cedendo il passo ad un’effettistica teatrale nella sfuggente Sycamore; la transitiva, flebile Along prosegue in sottigliezza nell’orientaleggiante gioco d’orologeria di Pow Wow, preludendo ai timpanismi roboanti della veemente Tramping.


Breve, quasi effimera vita per le successive Wooly Jumper e Nuevel, abitate da agile e nervoso interloquire di casse sonanti, introducendo la conclusiva, strutturata Games, di fatto articolata piattaforma di giochi percussivi che meglio espone il collettivo talento e l’intesa d’interscambio del quartetto.


Si potranno rievocare, a riferimento, coralità balinesi o polifonie reichiane, ma poco si potrà sottrarre alle forze spontanee e ai tratti originali di questo dirompente quartetto, “organismo con uno specifico, identificabile sound”: e tale “gioiosa macchina vibrante” con generosità dispensa arte della sorpresa e senso tattico, se le padroneggiate stratificazioni ritmiche potranno indurre la sensazione di shifting temporale, il tutto è ricadente entro l’equilibrio generale, e la “folie-à-quatre” di Favre & C. ostenta ed amministra in realtà ben poca insania, essendo alquanto impeccabile la funzionalità dell’interplay (assai più correttamente: inter-drumming) in questo, rinnovato, “canto dei tamburi”.


Invitando a rivisitare il grande quartetto citato in apertura (e, perché no, il monumentale omaggio Drums and Dreams recentemente tributato da Intakt in forma di triplo album, esplorante le favreiane prodezze in solo degli anni ’70), DrumSights certamente nelle sue espressioni live potrà manifestare ulteriori suggestioni sceniche e spunti creativi, qui palesandosi quale godibile sintesi tra intelligente dimensione del gioco e ardito cimento tra disciplina scrittoria e libertà.




Link correlato: http://intaktrec.bandcamp.com/album/now-24bit-96khz