CamJazz – CAMJ 7899-5 – 2016
Alessandro Lanzoni: pianoforte
Ecco Lanzoni alle prese con il suo primo disco di piano solo. Alla prima esperienza documentata di un solipsismo il cui unico rivale da fronteggiare è se stesso (Unexpected Error). E dai giri della prima traccia, Traces Of Life, possiamo dire che la prova è superata. In Diversion c’è tutto l’universo di Lanzoni, un mondo che questa volta deve commentare senza i fidi partner, ma che è anche un modo di testimoniare la sua crescita esponenziale verso una carriera di sicuro prestigio non solo nazionale. A supporto di questa sua spinta verso la compiutezza artistica c’è una tecnica sopraffina, una cultura che va oltre il jazz e abbraccia la classica, la contemporanea e la camerale (il romanticismo di Room Of Definitive Affections e della splendida Nocturne n. 8). Il suo stile è in via di definizione, e vista la giovane età è un pregio anziché un difetto, anche se a volte dà l’impressione di aver paura di liberare se stesso e dare sfogo a una creatività senza freni. Il tocco c’è e porta direttamente a lui. Si muove omaggiando i maestri, come Tristano (Composition), Evans e Jarrett, ma mettendoci anche e soprattutto del suo. Diversions è un progetto che riflette la copertina, una serie di strisce di colore sovrapposte e apparentemente indipendenti, che giocano sulla tonalità materica e che viste poi a distanza danno il senso di un lavoro compiuto e riuscito, un quadro che si fa guardare e apprezzare sia nei particolari che nel suo complesso (All The Things You Are).
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