RaiCom/VideoTrade – 2015
Giovanni di Cosimo: tromba, flicorno, efx
Simone De Filippis: chitarra
Paolo Pecorelli: basso elettrico
Cristiano De Fabrittis: batteria
Arturo Valiante: pianoforte, tastiere
Daniele Tittarelli: sax alto, flauto
ospiti
Roberto Angelini: slide guitar
Diego Bianchi: percussioni
Marco Conti: sax tenore, flauto
Matteo D’Incà: chitarra
Marco Fagioli: tuba
Fabio Gionfrida: viola da gamba
Stefano Vicarelli: moog
Nu è una denominazione tutt’altro che casuale per la formazione guidata dal trombettista Giovanni Di Cosimo. Le otto tracce che compongono Inside, il suo nuovo lavoro, propongono un mondo musicale che flirta tanto con l’elettronica quanto con i riflessi etnici, nella strada tracciata da alcune pietre miliari come ad esempio il celebrato Khmer di Nils Petter Molvær. Di Cosimo sfrutta le tante sonorità del sestetto, lo allarga quasi sempre con ospiti e ulteriori “voci” – solo Home, in realtà, vede impegnati la formazione base – e ragiona secondo un’estetica “post”, una sintesi stratificata e rivolta a prendere spunto da ogni direzione. E, quindi, se nella struttura e nello sviluppo i brani, tutti strumentali, mantengono delle vicinanze con la pratica jazzistica e, soprattutto, mantengono l’apertura al dialogo propria del jazz, Di Cosimo lascia entrare, a seconda delle atmosfere, i richiami al blues portati dalla chitarra slide, soluzioni ritmiche vicine al trip-hop o all’acid jazz, passaggi più lirici, dinamiche disegnate con l’accostamento di elementi moderni e ancestrali.
Per fare questo, Di Cosimo muove le sue pedine con pacatezza. Inside è un disco molto rilassato e riesce a disporre tutti gli elementi citati all’interno di una griglia spaziosa e, addirittura, rarefatta in alcuni. Sfruttando spazi e compattezza sonora della formazione, la musica prende dinamiche di insieme con il gruppo che accompagna nella sua totalità lo sviluppo delle varie composizioni. E anche quando un musicista prende un assolo, l’intenzione è quella dello sviluppo complessivo: il solista non è avulso da quanto gli accade intorno, si misura con l’abito sonoro disposto dal gruppo. Il solista è meno protagonista autoreferenziale e più finalizzatore, per dirla con un termine calcistico.
Sono le atmosfere, quindi, il risultato della manipolazione costante delle tante istanze espressive convocate da Di Cosimo. Attraverso una costante applicazione e una concezione da “producer”, il trombettista conduce l’ascoltatore all’interno del disco e suggerisce una visione che riflette una contemporaneità ricca di sfaccettature.
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