Jean-Yves Candela – Lucie

Jean-Yves Candela - Lucie

JMS – 2016




Jean-Yves Candela: pianoforte

Marc Berteaux: contrabbasso

Realcinho Lima Filho: batteria

François Arnaud: violino

Bertrand Cervera: violino

Vincent Aucante: alto

Thierry Amadi: violoncello







«Ho realizzato quest’album – dichiara Candela – per poter fare ascoltare la musica che avevo sia in testa e sia nel mio cuore. Associare un quartetto d’archi al tipico piano jazz trio con pianoforte, contrabbasso, batteria mi ha consentito di approfondire e affinare la mia scrittura: ciò che potrebbe venire a mancare al trio jazz in termini di libertà improvvisativa, lo recupero invece grazie al sostegno armonico e alla nuova tavolozza di coloriture musicali che riescono ad apportare gli archi. L’obiettivo principale di Lucia è stato quello di mettere su carta, nero su bianco, il più fedelmente possibile le emozioni e i sentimenti che danno vita alle mie composizioni.»


In effetti si tratta di un album molto studiato, lavorato, meditato, la cui genesi inizia addirittura una dozzina d’anni fa, quando il pianista francese di origini algerine, oggi cinquantaduenne, decide di approfondire il discorso sulle proprie composizioni, decidendo di battere uno dei percorsi meno battuti del jazz tout court sia americano sia europeo, facendo interagire due diverse masse sonore, una d’impronta afroamericano l’altra decisamente classicheggiante. Dovendo lasciar spazio ad altri precedenti impegni, è solo tra il 2005 e il 2006 che Candela inizia a scrivere, impiegando un anno intero tanto a comporre quanto ad arrangiare da solo gli undici pezzi dell’intero album. Il tempo impiegato – quasi un’eternità per i jazzisti, a cui va aggiunto un decennio di incubazione dalla registrazione del maggio 2006 al mastering dell’ottobre 2015 – è dovuto a un gusto spasmodico per la ricerca della bellezza e della perfezione che può idealmente richiamare gli autori classici. Si tratta in effetti, per quanto riguarda Lucie – e Candela ne è ben consapevole – di un album sincero e onesto, nel tentativo di descrivere e materializzare un sogno, non tanto da alchimista di laboratorio, quanto piuttosto come un bambino che gioca con la fantasia, anche grazie al contributo di Marc Berteaux (contrabbasso), Realcinho Lima Filho (batteria), François Arnaud e Bertrand Cervera (violini), Vincent Aucante (alto) e Thierry Amadi (violoncello).