Foto: –
Erri De Luca/Stefano Di Battista/Nicky Nicolai @ Roma Jazz Festival
Roma, Roma Jazz Festival @ Parco della Musica – 14.11.2016
Erri De Luca: voce narrante
Stefano Di Battista: sassofoni
Nicky Nicolai: voce
Roberto Pistolesi: batteria
Daniele Sorrentino: contrabbasso
Andrea Rea: pianoforte
Schierato da sempre su posizioni vicine ai più deboli, o comunque a chi lotta per qualcosa di giusto contro un potere o una burocrazia spesso sordi ed ottusi. Che si tratti degli immigrati degli ultimi tormentati anni (sui quali ha scritto una commovente poesia) o dei No TAV (per la causa dei quali ha rischiato la galera, catechizzando alla fine con le sue semplici parole una giustizia ingiusta). Ben oltre la letteratura contemporanea, della quale in Italia è uno degli esponenti più commoventi ed illuminati con testi che spesso parlano della amata Napoli, fisicamente (ma solo fisicamente) abbandonata diversi anni ma costantemente presente e difesa nelle sue lucidissime ed appassionate (spesso assai spiritose) argomentazioni.
Tutto questo può essere Erri De Luca, e tanto altro ancora. Basta mettersi lì ad ascoltarlo, magari discutendoci o ponendogli domande. Non si smetterebbe mai, o almeno così la pensano in molti che lo leggono, lo ascoltano, lo incontrano. E questo è successo in una sera di novembre all’Auditorium di Roma, nel corso del Quarantesimo Roma Jazz Festival. Ed al suo fianco, anelli di connessione con un genere musicale da lui amato ma non di sua appartenenza, il sassofono e le idee di Stefano Di Battista, eccellente musicista, con la voce di Nicky Nicolai, bella ed orgogliosa, a cantare canzoni (in jazz) ispirate ai suoi testi o di tradizioni molto vicine alle sue idee (le storie popolari, i testi di lotta, i canti del Mediterraneo tanto amato da sponde di continenti diversi). A completare il tutto, un ottimo quartetto di musicisti adattabili alle varie pieghe che i brano potevano proporre nel viaggio in un mondo talvolta dolente, talaltra orgoglioso e ispiratore, quasi sempre con il Mediterraneo al centro del panorama. Luogo di comunicazione di differenti culture, ma anche mare in cui riposano tante anime che hanno provato ad attraversarlo per salvarsi, sempre più spesso respinte più che accolte. È questo uno dei temi su cui di più batte il racconto accorato di De Luca, accomodato su di una poltrona a lato del proscenio, pronto a raccontare il mondo difficile di oggi, i suoi protagonisti più sfortunati, la sua inimitabile città natale, Napoli, che scopre e disvela ai nostri occhi con disincanto, ironia, affetto, rabbia, senso della storia. Stefano Di Battista guida il gruppo in incursioni musicali, brani molto diversi, tutti belli, da quelli inediti ai grandi canti della guerra e della storia italiana. Nicky Nicolai li canta tutti con passione, forte senso di condivisione, naturalezza, voce di cantante attuale ed allo stesso tempo evocativa di altri momenti.
L’incontro dei racconti di Erri De Luca con la musica e le parole cantate funziona bene. Niente forzature, niente lungaggini, incastro naturale di narrazioni in parole e musica. Il pubblico applaude convinto un lavoro dedicato alla nostra storia d’Italia ed alla sua titubante eppure appassionata attualità.