Intakt Records – CD 268 – 2016
Jim Black: batteria
Elias Stemeseder: pianoforte
Thomas Morgan: contrabbasso
Battitore e bandleader i cui orientamenti saranno argomentati dalle sostanziose frequentazioni (Tim Berne, Uri Caine, Dave Douglas in primis), Jim Black ripropone il proprio stile autoriale associandovi due giovani forze, con cui si cimenta al terzo appuntamento discografico dopo i consistenti Somatic ed Actuality.
Eclettico l’orientamento nell’esposizione stilistica del trio, cui il leader imprime il passo propulsivo appreso e praticato durante gli anni devoluti al prog-jazz (ad esempio le scattanti Chinchilla o Song H), che pure non è la soluzione dominante, attingendo anche a soluzioni informali quale la collettiva improvvisazione Low, e potendosi in buona parte gustare spiccata disposizione cantabile, i cui esiti si giovano dell’apporto del giovane, sensibile pianista Elias Stemeseder, reclutato all’istante (e in età da vivaio) durante alcune perfomance austriache, che non lèsina in ben dispensato co-protagonismo, a suo agio nelle armonizzazioni austere così come lungo le plaghe liriche (al loro culmine nella conclusiva, composta Bill – di più che intuibile filiazione evansiana, ma pur legata al mondo di Paul Motian), parimenti all’efficace, scultorea incarnazione bassistica di Thomas Morgan, che conferisce fianco contrappuntistico e forte alito melodico a passaggi sensibili quali Falls o Song M.
Certamente presente ed ispirativo il ruolo incisivo del batterista, che non mira al tratto levigato e non prevarica le personalità dei partner, coinvolti ben più che nello standard dei casi con ruolo tangibilmente egualitario, così delegandovi anche una personale presa di rischio, osservando come più che alla forma compiuta e alle soluzioni piane, lungo l’album si ricorre in buona parte a rivolgimento scenico e strutturale suspense.
Lavoro sfaccettato e intenso, cui non difetta la griffe autoriale e il vivo senso dell’invenzione, The Constant è più che un rinnovato biglietto da visita per l’inventivo drummer e regista che, pur non attentando ai parametri formali, si arroga con credito un diritto partecipativo all’area di confine, tra linea classica e revisionismo, dell’aggiornata scena del piano-trio.
Link correlato: intaktrec.bandcamp.com/album/the-constant