Dodicilune Dischi – ED359 – 2016
Carlo Bonamico: contrabbasso, basso acustico, basso elettrico
Claudio Giovagnoli: sax tenore, sax soprano, flauto
Franco Santarnecchi: pianoforte, tastiera, fisarmonica
Bernardo Guerra: batteria
Camera a sud con vista sul mediterraneo. È questa la musica dei Musicheria, gruppo a metà strada tra la world e il jazz, o meglio che si nutre delle risorse sonore che la contaminazione di generi può offrire. Usufruendo di Borges e del suo Aleph, i Musicheria vogliono far convergere nella loro musica, originale su nove dei dieci brani del disco, le tensioni creative che il sistema mondo può offrire. Il quartetto, di cui Bonamico è l’autore delle composizioni, offre un panorama di colori che rendono il disco variegato nella fruizione. Si va dall’esotico e caraibico Atlovarig, al sognante e compassato Il Libro di Sabbia. Qui il sax apre con fare riflessivo prima di eruttare in una sequela di note che cambiano il volto iniziale del pezzo. Giro di basso in 7-10-2013 come via libera alle note di sax seguendo un ritmo che si inarpica tra le vette di un pentagramma improvvisato. Aleph prosegue con la delicatezza espressiva di Joro Gotan che poi si inabissa tra la vivacità della ritmica Lilyrth, dove il jazz strizza l’occhio ad una world ancheggiante. Questo è un disco ricco di risorse sonore, che punta sulla diversità espressiva e che induce l’ascoltatore a viaggiare attraverso mari che non hanno nomi ma solo distinzioni musicali.
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