Foto: Fabio Ciminiera
Un mistero di sogni avverati: Massimiliano Larocca e Riccardo Tesi in concerto
Spoltore, Bellavista Social Club – 12.4.2017
Massimiliano Larocca: voce, chitarra
Riccardo Tesi: organetto diatonico
Dare una veste musicale ai Canti Orfici di Dino Campana: l’intento di Massimiliano Larocca sviluppa una predilezione nata sin dai banchi scolastici e raccontata con brio durante il concerto tenuto in duo con Riccardo Tesi al Bellavista Social Club di Spoltore. Il percorso scelto dal cantautore toscano riprende i testi del poeta in maniera integrale per costruirvi attorno uno scenario musicale molto compatto ed essenziale, sottolineato in modo ancora più evidente dalla formazione scarna del duo.
Una serie di ballate del tutto in tono con la poesia aspra, allo stesso tempo lirica e ruvida, di Campana. Le composizioni firmate da Larocca – in alcuni casi, insieme a Riccardo Tesi – si affiancano ai tratti più delicati dei versi, ne mettono in risalto gli aspetti malinconici senza esasperare, però, il carattere più crudo e stravolto. Alcuni ritmi “stranieri” rievocano i vagabondaggi del poeta e offrono la sponda per inserire spunti espressivi differenti. La scrittura musicale è pensata per disegnare in modo efficace ma non definitivo tutte le atmosfere: una vena sfuggente in grado di tenere aperta la strada all’immaginazione dell’ascoltatore e di accogliere la dimensione malinconica e irrisolta dei versi del poeta.
Le canzoni si muovono così in equilibrio tra suggestioni popolari e interpretazioni consapevoli: l'”impresa” messa in piedi da Larocca, con la direzione musicale di Tesi, si svolge senza forzature. Il trasporto e la passione per la poesia di Campana non si trasformano in una “sudditanza” bensì nella possibilità di dare corpo al significato dei testi e alle emozioni vissute per mezzo dei versi liberi di Campana. Entrambi i musicisti si concentrano su un’esecuzione asciutta, un lavoro attento al valore dei particolari e dei dettagli: non c’è spazio per orpelli e per virtuosismi fini a sé stessi, c’è il senso della canzone da salvaguardare e portare in primo piano.
Prima del concerto, Riccardo Tesi ha presentato con una breve conversazione il libro Una vita a bottoni, realizzato a quattro mani con Neri Pollastri. Nel corso degli anni, la musica popolare ha avuto, come ricorda Tesi, una esposizione ridotta sui mass media e nella produzione bibliografica italiana, sicuramente molto minore rispetto alle esperienze prodotte e agli interpreti che l’hanno rappresentata. Il percorso di uno dei suoi protagonisti indiscussi diventa perciò anche l’occasione per fissare la vicenda di un movimento che ha attraversato gli ultimi cinque decenni della storia culturale del nostro paese: Tesi ha ripercorso velocemente l’evoluzione di un mondo che è partito dal recupero delle tradizioni e ha saputo dialogare con altri generi per trovare una sintesi con altri linguaggi. Come è naturale, i dischi e le formazioni che hanno caratterizzato la carriera dell’organettista sono al centro del racconto delineato dal libro e sono state gli argomenti della nostra chiacchierata: intuizioni, collaborazioni ed esperienze che rispecchiano però un dialogo costante con le tantissime anime di un movimento ampio e variegato.
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