Smeraldina-Rima 31 – granvat 12 – 2016
Niels Van Heertum: euphonium, tuba, tromba, elettroniche
L’elaborato titolo fa riferimento all’area in cui è stata effettuata la ripresa sonora (il living all’interno di un mulino delle Fiandre orientali – giusto per amor di banalità!) afferendo peraltro alla serie di più ampio respiro JK’s Kamer (facente riferimento nei suoi titoli ad alternative coordinate terrestri di ripresa sonora.
Quasi un fondamentalista degli ottoni (a nudo, per soprammercato), l’arguto e giovanissimo Van Heertum non s’astiene da percorsi sulla lama di rasoio: dichiaramente attento al valore dell’ “onestà”, parimenti investito nel conferire animazione alla scena avant-garde del proprio Paese, di questo ha contribuito ad allargare tratti e confini cimentandosi in suggestive esperienze (come più avanti considereremo) in cui oltre al conterraneo duo Linus ha affrontato la creatività di un maestro del nordico avant-folk quale Nils Økland e oltranzisti sperimentatori dal vivaio Dans les Arbres quali Ingar Zach .
Intro quanto meno enigmatico per la presente incisione, in cui il raro euphonium (strettamente assimilabile al bombardino, che raramente possiede una vita al di fuori delle falangi bandistiche) viene piegato ad un impiego apparentemente a-melodico, in realtà caricato di una lentissima dinamica respiratoria in cui è pressoché impalpabile la dimensione fraseologica, riportata agli stati quasi sub-atomici nell’attraversamento di un’atmosfera acustica perennemente nebbiosa.
Il programma e le cornici acustiche sembrano mutare (ma non dinamizzarsi in modo saliente – anzi!) a partire dal più strutturato secondo passaggio, in cui è maggiore la dimensione del richiamo e della risonanza, accentuate dalle tessiture elettroniche che per lo più fungono da alonatura e blanda amplificazione di una performance dai tratti radicalmente personali, che dall’esasperazione del respiro tratteggia un viaggio cosmico strettamente metaforico di una profonda esplorazione interiore – e viceversa. Aliti rauchi e soffio costantemente sfilacciato nella ineffabile “progressione” del lavoro, lungo cui «puri intervalli sono sovrapposti al fine di evitare tensione ed agitazione» – queste ultime, connotazioni davvero latitanti entro le logiche anti-spettacolari di quest’esperienza del solista fiammingo.
Album visceralmente controindicato per cultori del groove, habitués del 4/4 e del tran-tran quotidiano, questo lavoro conferisce argomentazioni e pedigree ulteriori a “preziosi” quanto rari cataloghi quali Smeraldina-Rima e granvat, nient’affatto uniche e nemmeno isolate realtà dell’avanguardia odierna, grazianti di dimensione del rischio (estremo) ed estraneità al compromesso le orecchie più aperte e gli spiriti più alieni all’effettismo convenzionale ed alla fretta (della scoperta).
Link correlati:
nielsvanheertum1.bandcamp.com/releases
www.smeraldina-rima.com
www.granvat.com