Auand Records – AU3014 – 2017
Giulio Stermieri: pianoforte
Giacomo Marzi: contrabbasso
Andrea Burani: batteria
Aleggia su quest’incisione, come s’apprende, l’immanenza di un modello alquanto titanico della tastiera quale Paul Bley – spirito alitante ed anima ispirativa piuttosto che datore letterale, essendo i materiali ripresi da pagine di personalità differenti: importante il ricorso alla firma di Carla Bley, nette le affinità di spirito di patriarchi quali Monk, Coleman e Motian, ed attentamente vitalizzata la traccia melodica “abbordabile” da Cole Porter (You’d be so nice to come home to).
Tale costellazione di spunti e scritture viene abbordata con convincente perizia da una formazione d’intenso investimento sulle tensioni ritmiche, e drammatico scavo espositivo della tastiera, cui nemmeno difetta acquatica sensibilità: straniante ed apparentemente destrutturato l’approccio ad Ida Lupino, infusa di carattere notturno la monkiana 52nd Street Theme, forte e misterica la ripresa del mondo espressionista di Paul Motian (Once around the park).
Sostenuto dal drumming versatile e prestante di Andrea Burani e dall’incisività profonda delle corde basse di Giacomo Marzi – più volte chiamati in causa solisticamente e di tangibile interventismo – il progetto vive del talento registico di Giulio Stermieri , artefice di un pianismo tratteggiato da vissuta elaborazione drammatica delle pause e delle articolazioni: il sintetico quanto significativo programma sancisce e rappresenta la tonica forma di un trio vivacemente segnato da un’attitudine riflessiva così come da una fraseologia frizzante, ma soprattutto una sempre vigile inventiva.