Nakama Records – LP/CD/DL NKM011 – 2017
Erik Kimestad Pedersen: tromba
Kjetil Jerve: pianoforte
Erlend Albertsen: contrabbasso
Andreas Wildhagen: batteria
Districarsi nella selva via via più pletorica delle proposte discografiche (con la frequente “aggravante” dell’apporto anche qualitativo) comporta almeno un interrogativo se almeno le acquisizioni informative valgano il tempo dedicatovi.
La risposta è positiva (ed appagante) nel fulmineo esordio del giovane quartetto norvegese appena edito da Nakama records, che ha già guadagnato considerazione e consensi nel farsi alfiere di una formula efficacemente border-line, conducente a compimento aspirazioni di ricerca formale entro un’area in cui questa può linguisticamente ibridarsi con estrazioni più o meno letterali dal jazz di svolta (segnatamente dall’ultima fase coltraniana e dalla più verace fusion davisiana) .
Il carico idiomatico è assolto in ampia parte dalla tromba di Erik Kimestad Pedersen, ma alle sortite di questi esita vitale il soundscape instabile intessuto dalla tempestosa sezione percussiva di Andreas Wildhagen e dalla trame dinamiche del pianoforte Kjetil Jerve, serviti dagli assist leganti delle corde basse di Erlend Albertsen.
Dichiaratamente ispirato alle valenze misteriche degli abissi oceanici e degli spazi cosmici, nonché agli ineffabili correlati dei flussi dell’inconscio, Neptun è suggestiva sequenza di materiali esposti in libertà, relativamente formali in Summoning e Dance of the Maniae, probabilmente a maggior presa di libertà nel lancinante e fortemente aperto Wavelenghts, per strutturarsi nell’incalzante marea montante di Tides in Space, a conclusione di una convincente prova da parte di una formazione assai giovane ma già in evidente possesso di argomentazioni linguistiche ed efficace visionarietà.